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01/02/2002 | di Redazione Ruoteclassiche
MESSAGGIO DALL’AMERICA
Il marchio della GM manifestò nel 1962 l’intenzione di affiancare una versione sportiva alla sua berlina a motore posteriore. Il carrozziere italiano replicò l’anno seguente con questo prototipo basso e filante. Gli americani non capirono e la vettura non entrò mai in produzione. “Insicura ad ogni velocità” l’ha bollata a ragione l’avvocato americano Ralph Nader: […]
01/02/2002 | di Redazione Ruoteclassiche

Il marchio della GM manifestò nel 1962 l'intenzione di affiancare una versione sportiva alla sua berlina a motore posteriore. Il carrozziere italiano replicò l'anno seguente con questo prototipo basso e filante. Gli americani non capirono e la vettura non entrò mai in produzione.

"Insicura ad ogni velocità" l'ha bollata a ragione l'avvocato americano Ralph Nader: con il suo motore posteriore, un sei cilindri boxer di 2,4 litri, la Chevrolet "Corvair" è sensibile al vento laterale, instabile in rettilineo e caratterizzata da un sovrasterzo difficilmente controllabile.

Proprio utilizzando gli organi meccanici e il telaio della "Corvair Coupé Monza" Bertone ha dato una lezione di stile e di ingegneria a un colosso come la General Motors. Rispetto ad altre vetture a motore posteriore, come le Porsche o le Alpine-Renault, la "Testudo", presentata al Salone di Ginevra del 1963, ha un profilo molto equilibrato, tanto da far credere che il motore sia davanti.

Inoltre, Bertone abbassa il baricentro, riduce la presa al vento laterale curvando le fiancate e profila la vettura in modo da non alleggerire l'avantreno, creando così una vettura più sicura della "Corvair". Per avviare una produzione, seppure in piccola serie, la "Testudo" deve rinunciare ad alcune prerogative da dreamcar, come l'abitacolo (parabrezza, tetto in plexiglas e porte) che si solleva in avanti.

Ma i responsabili della Chevrolet non credono più nella "Corvair" e la "Testudo" rimane purtroppo un esemplare unico, che con le sue soluzioni ha però influenzato altre granturismo degli anni 60 e 70. In particolare, le fiancate molto rastremate nella parte inferiore e i paraurti inglobati nella carrozzeria e ridotti a sottili inserti cromati sono novità stilistiche destinate a fare tendenza.

Non avrà invece seguito il cruscotto avveniristico a "L" rovesciata che si raccorda con la console fino a posarsi sul tunnel della trasmissione: gli strumenti principali sono disassati rispetto al pilota, che per consultarli deve distogliere l'attenzione dalla guida.

TAGS Chevrolet
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