QUANDO IL SOGNO ESCE DAL CASSETTO - Ruoteclassiche
Cerca
Auto
01/03/2002 | di Redazione Ruoteclassiche
QUANDO IL SOGNO ESCE DAL CASSETTO
Per compiacere i suoi capi, lo stilista Earl disegnava berline un po’ barocche; per sua soddisfazione, invece, ideava fantastiche auto sportive che mai sperava fossero prodotte. Ma non sempre gli artisti rimangono incompresi: alla fine questa spider convinse i vertici della GM. Carrozzeria in resina, cambio automatico, motore derivato da un camion.Harley Earl, uno dei […]
01/03/2002 | di Redazione Ruoteclassiche

Per compiacere i suoi capi, lo stilista Earl disegnava berline un po' barocche; per sua soddisfazione, invece, ideava fantastiche auto sportive che mai sperava fossero prodotte. Ma non sempre gli artisti rimangono incompresi: alla fine questa spider convinse i vertici della GM. Carrozzeria in resina, cambio automatico, motore derivato da un camion.

Harley Earl, uno dei fondatori del centro stile della General Motors, amava creare vetture per appassionati e così, fuori dell'orario di lavoro, creò la Chevrolet "Corvette". Earl credeva a tal punto in questa spider che, per convincere i vertici della GM a produrla, assicurò che si potevano utilizzare un telaio e una meccanica di serie.

Ottenuto l'assenso, si rese conto però che la "Corvette" era più larga e più corta rispetto agli standard Usa e fu necessario progettare un nuovo telaio con longheroni a X. Per contenere i costi tutta la meccanica fu derivata da gruppi di serie già in produzione, compreso il motore, un sei cilindri in linea di 3859 cm³ da 152 CV a 4200 giri/min; l'unica trasmissione disponibile, un'automatica "Powerglide" a due marce.

Gli americani accolsero calorosamente la nuova nata, che uscì nel 1953, un anno prima del previsto, con un primo lotto di 300 esemplari, tutti di colore bianco. La fretta costrinse la GM a impiegare una carrozzeria in fibra di vetro che il pubblico considerò uno degli atout della "Corvette" e che fu perciò mantenuta per molti anni. Nel tempo, questa vettura si arricchì di motori V8, di cambi

Una volta seduti (o meglio incastrati) al posto guida, si apprezza il bel cruscotto ricco di strumenti e completo anche di autoradio. La coppia davvero generosa supplisce in parte alla presenza di due soli rapporti del cambio automatico; a velocità moderata la tenuta di strada è buona, a parte gli scarti del ponte rigido a balestra, la frenata è discreta e lo sterzo è rapido e preciso

Purtroppo il volante è molto grande e la capote non certo pratica, ma in compenso il bagagliaio è ampio per le esigenze di una coppia. É un'auto che può essere guidata tutti i giorni, in città come in autostrada; uniche controindicazioni i consumi elevati, la posizione di guida affaticante… e gli sguardi ammirati dei passanti.

TAGS Chevrolet
COMMENTI
In edicola
Segui la passione
Novembre 2024
In uscita il 7 novembre il nuovo numero di Ruoteclassiche
Scopri di più >