Type A, 100 anni fa la prima auto di André Citroën - Ruoteclassiche
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19/03/2019 | di Alfredo Albertini
Type A, 100 anni fa la prima auto di André Citroën
Cent'anni fa, nel marzo del 1919, Parigi salutò il debutto della Type A, la prima vettura costruita da André Citroën.
19/03/2019 | di Alfredo Albertini

Esattamente cent'anni fa, nel marzo del 1919, Parigi salutò il debutto della Type A, la prima vettura della Casa del "double chevron". Fu la prima, grande scommessa vinta daAndré Citroën.

Era il marzo del 1919 quando André Citroën annunciò al mondo che era nata la sua prima automobile, la Type A 10 HP. La produzione sarebbe avvenuta con una tecnica del tutto innovativa, secondo la quale non erano più gli operai a costruire la vettura girandole attorno ma era la vettura stessa a presentarsi davanti agli operai scorrendo sulla catena di montaggio. L'avvio fu tuttavia piuttosto lento, da venti a trenta esemplari al giorno, il che ritardò le consegne ai primi emozionatissimi clienti, alcuni dei quali si rivolsero addirittura agli avvocati. Comunque, alla fine del 1919, vennero costruite 2810 Type A, che sarebbero diventate 12.244 nel 1920 per un totale di 24.093 esemplari fino al 1921.

Una torpedo pensata per la città. Ma che automobile era la Type A? Azzardando un parallelo con i nostri giorni possiamo dire che essa apparteneva allo stesso segmento dell'attuale Citroën C3. Passo di 2,55 o di 2,83 metri (il passo della C3 è di 2,54 metri) e motore a quattro cilindri di 1327 cm³ con cambio a tre marce (per la C3 tre o quattro cilindri, cilindrate di 1199 o 1499 cm³). Ma i paragoni finiscono qui, perché la Type A era principalmente una Torpedo a quattro posti con capote in tela e una portiera sola sul lato guida, il sinistro, e due portiere sul lato destro. C'erano, è vero, anche altre sette versioni, tra cui una guida interna con sei finestrini dall'aspetto di una limousine quasi lussuosa, una Coupé De Ville e persino un modello commerciale, ma la loro richiesta fu piuttosto limitata.

Completa di tutto. La Type A aveva invece una caratteristica molto speciale che la rendeva diversa dalle sue concorrenti: era fornita completa di tutti gli accessori indispensabili, e questo, per un modello economico, fu una novità assoluta. Di serie c'erano infatti luci, clacson e, soprattutto, l'avviamento elettrico, che rendeva finalmente obsoleta la tradizionale manovella e che permetteva a chiunque, signore comprese, di farla partire. Il confort era curato, grazie alle sospensioni a balestra anteriori e posteriori a flessibilità differenti. I freni erano a pedale e agivano su un tamburo all'uscita del cambio. In più c'era anche il freno a mano sui tamburi delle ruote posteriori.

Presentazione in grande stile. La potenza del motore, 18 CV a 2100 giri/minuto, era più che sufficiente a spingere la Type A a una velocità di 65 km/h con un consumo dichiarato di 7,5 litri di benzina per cento chilometri e di 0,25 litri di olio, sempre per cento chilometri. Il prezzo, rispetto alle previsioni iniziali, crebbe, e non di poco, passando da oltre 7000 franchi a 11.000 franchi, una cifra tutto sommato adeguata alle caratteristiche del mezzo e inferiore rispetto ad altre vetture similari. Il primo proprietario la ricevette il 4 giugno del 1919 direttamente nella fabbrica di Javel, a Parigi. Per l'occasione sessanta musicisti intonarono una fanfara e il signor Testemolle, questo il suo nome, ne fu entusiasta: il racconto di quella straordinaria giornata ebbe un'eco lunghissima nella sua piccola città, Beaulieu-sur-Dordogne, nella regione della Corrèze.

Un nuovo modo di vendere automobili. La Type A venne sostituita nel 1921 dalla sua naturale evoluzione, la B2, che si differenziava principalmente per l'aumento della cilindrata a 1452 cm³, in quanto la carrozzeria rimase piuttosto simile. Ma il modello che passerà alla storia sarà soprattutto la prima, perché costituì un'autentica svolta nell'evoluzione dell'automobile, non solo e non tanto per le sue caratteristiche, che erano tutto sommato abbastanza convenzionali, ma per il modo con il quale era prodotta e venduta. Risale infatti a quell'epoca la nascita delle prime concessionarie di vendita Citroën sparse per le varie regioni di Francia. Concessionarie che già nel 1922 erano ben 295, senza contare i rivenditori di ricambi per garantire riparazioni in tempi rapidi.

Fuori dal coro. Il primo esemplare della Type A, quello con il telaio 00001, venne ripreso dalla stessa Citroën alcuni anni più tardi, dopo che aveva percorso ben 300.000 km! Questa vettura fu esposta per qualche tempo, nello stato in cui si trovava, con i fari disassati e qualche ammaccatura, nel negozio di Place de l'Opéra a Parigi come esempio di affidabilità e serietà della Marca. Serietà che i suoi detrattori avevano messo in dubbio prevedendo che nel giro di diciotto mesi la fabbrica di André Citroën avrebbe chiuso. Questo straordinario costruttore automobilistico era infatti considerato all'epoca troppo stravagante e dalle idee eccessivamente personali e avveniristiche. E per sapere che si erano sbagliati non dovettero certo passare cento anni.

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