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24/04/2007 | di Redazione Ruoteclassiche
DIO SALVI LE REGINE
Il giaguaro? Più scattante quello di quarant’anni fa. A rimarcarlo – nero su bianco – sono le stesse prove su strada di “Quattroruote”, che il fascicolo di aprile di “Ruoteclassiche” riprende per proporre un confronto impossibile tra una “E-Type” del ’61, coupé affascinante che ridefinì i canoni dell’auto sportiva, e una moderna “XK 4.2” lanciata […]
24/04/2007 | di Redazione Ruoteclassiche

Il giaguaro? Più scattante quello di quarant’anni fa. A rimarcarlo - nero su bianco - sono le stesse prove su strada di “Quattroruote”, che il fascicolo di aprile di “Ruoteclassiche” riprende per proporre un confronto impossibile tra una “E-Type” del ’61, coupé affascinante che ridefinì i canoni dell’auto sportiva, e una moderna “XK 4.2” lanciata sul mercato solo due anni fa. Risultato: il tempo è passato e il mitico giaguaro ne ha risentito in modo evidente, perdendo smalto e vigore. Che fine hanno fatto le prestazioni da brivido - 256,367 km/h (16 in più di quelli dichiarati dalla casa) - della “E-Type”? La nipotina “XK 4.2” sarà sì più sicura, confortevole e parca nei consumi, ma quanta emozione in meno… Verrebbe proprio da dire “Tutto qui?”.

Gli appassionati del marchio di Coventry potranno però consolarsi con la panoramica di 14 pagine sulle Jaguar più belle e rappresentative della storia: a partire dal 1937, anno in cui viene presentata la capostipite, che pur chiamandosi “Jaguar”, reca la scritta SS Cars. Si tratta della “100”, straordinariamente bassa e dal profilo decisamente slanciato: solo 308 esemplari costruiti, suddivisi tra motorizzazioni 2,6 litri e 3,5 litri. Un anno dopo è la volta della “SS 3½ litre”, prestigiosa berlina di classe superiore, che monta lo stesso 6 cilindri da 125 CV della “100”, sulla quale compare per la prima volta la statuetta del giaguaro. Bisogna attendere ben undici anni perché il marchio SS Cars lasci il passo al nome Jaguar, che debutta sulla “MK V” del 1948: per rappresentare questo modello, “Ruoteclassiche” sceglie la versione cabriolet a due porte, denominata “Drophead Coupé”, vettura lussuosa e pesante, di cui furono prodotti fino al 1951 solo 1001 esemplari.

Nei primi anni 50 arriva sul mercato la nobile e altera “MK VII” subito soprannominata “Fortezza volante” per la sua mole decisamente fuori ordinanza (è lunga quasi cinque metri e pesa più di 17 quintali), che viene adottata anche dalla Regina Madre. La panoramica prosegue poi con le “XK 120-140-150” - nelle versioni roadster e coupé -, considerate forse le più belle vetture sportive inglesi mai costruite, la "XK S" del 1957 (la più rara e la più quotata delle Jaguar stradali), la "E Type", dal piglio sportivo che nessun'altra vettura dell'epoca ha saputo eguagliare. E poi ancora, la "MK2 3.8 Litre" (1959-67), la "Xj6 4.2 III Serie" (1979-86), per finire con la “XJ 220” del 1992, granturismo di alte prestazioni (542 CV, velocità massima di 320 km/h), erede dell'“E Type” degli anni Sessanta (350 esemplari costruiti, quotazione 180.000 euro).

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