Breve storia di un cuneo quasi perfetto. La sezione "Regine del passato" di questo mese offre lo spunto per ripercorrere la genesi di una delle creazioni più riuscite e originali della Carrozzeria Bertone: la Lancia “Stratos”.
Dal clamore mediatico che suscitò l’apparizione del suo audace prototipo al Salone di Torino del 1970 alla metamorfosi imposta dalla Lancia per la commercializzazione, in serie limitata, della versione definitiva: la “Stratos HF” del 1971. Passando attraverso la diatriba sui motori, tra chi avrebbe preso volentieri in considerazione il turbo 4 cilindri 2000 boxer derivato dalla “Flavia” e chi - come lo stesso Nuccio Bertone - propendeva invece per il V6 Dino, montato a titolo quasi dimostrativo sul prototipo (soluzione che fu poi adottata).
Per arrivare ai trionfi di una clamorosa carriera sportiva, culminata con tre titoli Mondiali Rally nel 1974, 1975 e 1976, il primo dei quali ottenuto nello stesso anno della sua omologazione nel Gruppo 4. L'esemplare illustrato nelle 10 pagine dell'articolo è una versione stradale, consegnata nel 1977 al suo primo intestatario di Bologna, che l'ha conservata con amorevoli cure fino all'ottobre 1996, data in cui è passata all'attuale proprietario, che ne ha ripristinato il colore azzurro intenso, secondo quanto previsto dal listino Lancia dell'epoca, e rinnovato la selleria interna.
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24/04/2007
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SCENARI FUTURIBILI
Breve storia di un cuneo quasi perfetto. La sezione “Regine del passato” di questo mese offre lo spunto per ripercorrere la genesi di una delle creazioni più riuscite e originali della Carrozzeria Bertone: la Lancia “Stratos”. Dal clamore mediatico che suscitò l’apparizione del suo audace prototipo al Salone di Torino del 1970 alla metamorfosi imposta […]
24/04/2007
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