È il modello che nel 1994, a 14 anni dal pensionamento della 128 coupé, segnò il ritorno della Fiat nel segmento delle sportive con carrozzeria chiusa
Piccole, pratiche e, soprattutto, alla portata di tutti. Da che mondo è mondo, le Fiat sono sempre state così. Pensate per durare (quasi) in eterno contro le insidie del traffico delle città, fedeli compagne di vita di intere generazioni di automobilisti. In realtà nei primi decenni del secolo scorso, prima della Topolino e della 500 che l’hanno resa famosa in tutto il mondo, la Casa torinese si distingueva anche per i suoi modelli da corsa. È questa, in una certa misura e con le debite proporzioni, l’eredità raccolta dalla Coupé.
Un vuoto da colmare. La Coupé, nel 1994, segna un passaggio di consegne che sarebbe potuto avvenire molto prima: passano infatti quattordici, lunghissimi anni dall’uscita di produzione della 128 a tre porte al lancio della nuova sportiva. Prima, a cavallo degli anni 80 e 90, all'interno del Gruppo torinese il ruolo di "coupé" non è declinato in nessun modello della Casa dei quattro rombi.
Una poltrona per due. Fu così che nei primi mesi del 1990 il Centro Stile ricevette da Paolo Cantarella l’incarico di pensare a una sportiva Fiat con motore e trazione anteriori e forme affusolate. Il team, guidato da Leonardo Fioravanti, dovette fare subito i conti con un vincolo non indifferente – il pianale della Tipo – e con la concorrenza della Pininfarina, a cui la Fiat assegnò lo stesso incarico.
Parola d'ordine: italianità. Gli uomini di Fioravanti lavorarono senza condizionamenti esterni, dandosi come unico obiettivo la realizzazione di una linea che fosse inconfondibilmente italiana. Mancando un modello da cui prendere spunto (le antenate erano troppo in là con gli anni), ai designer fu subito chiaro che bisognava rompere col passato e dare forma a una linea controcorrente, che assicurasse un’immagine inedita e molto personale alla nuova vettura.
La divisione dei compiti. La proposta per il design degli esterni messa sul tavolo da Nevio di Giusto e Peter Devis, stilisti del Centro Stile interno, fu approvata dai vertici nel 1991. Nel mese di maggio il progetto partì ufficialmente e coinvolse la Pininfarina sia nella progettazione degli interni sia nell’ingegnerizzazione del prodotto.
Uno stile molto personale (e un po' rétro). La fiancata mostrava una certa continuità formale, con le linee dei parafanghi e dei finestrini posteriori oblique e ascendenti verso la coda corta e rastremata. I fari anteriori avevano una calotta in plastica con due piccole gobbe in corrispondenza delle lampade, mentre quelli posteriori, circolari e disposti non in linea ma sfalsati in altezza, ricordavano quelli delle coeve Ferrari. A dare un tocco vintage pensava il tappo del serbatoio, sporgente e con una finitura cromata.
Sotto la pelle, un po' Tipo e un po' Delta. La scocca della Fiat Tipo, scelta pressoché obbligatoria, presentava alcune modifiche strutturali di adattamento. Per i motori la scelta ricadde sull’unità della Delta Integrale: 2 litri aspirato e testata bialbero 16V. A listino questa era proposta in versione base con 139 cavalli o nella più sportiva configurazione sovralimentata da 190 e con differenziale autobloccante. Dopo la presentazione ufficiale al Salone dell’Auto di Bruxelles del ’93, nel febbraio ’94 la Fiat Coupé fu lanciata sul mercato italiano. Due i colori disponibili: rosso e giallo. La gamma delle tinte fu presto allargata ad altre quattro tinte: blu metallizzato, verde scuro, bianco e nero.
Tempo di aggiornamenti... Nel ’95 fu aggiunto il 1.8 16v della Barchetta da 130 Cv con fasatura variabile e l’anno successivo furono introdotti nuove motorizzazioni 5 cilindri e 20 valvole: la prima, aspirata, erogava 147 cavalli, mentre la seconda, con turbocompressore Garrett, ben 220. Era la Fiat più sportiva di sempre: 0-100 in 6,5 sec. e 250 km/h. Si caratterizzava anche per barra duomi e coperchio punterie in rosso. Alla fine del ’98 si aggiunse la Limited Edition su meccanica 20V Turbo e con calandra, cornici fari, specchi, cerchi e tappo benzina in colore Titanio.
La fine di un'era. Nel ’99 Fiat fece un ultimo aggiornamento della gamma: l’allestimento della 1.8 fu uniformato a quello della 2.0 20V, quindi con ABS, cerchi in lega, climatizzatore e cerchi in lega di nuovo disegno. Dal punto di vista meccanico il 2.0 20V aspirato fu aggiornato con testata dotata di fasatura, aspirazione e condotti a geometria variabile. La potenza salì così a 154 CV. In cima alla gamma, Fiat proponeva la Turbo e la Turbo Plus, disponibile anche in allestimento Limited Edition. Turbo e Turbo Plus avevano cerchi da 16” e dischi freno Brembo forati. La Turbo Plus aggiungeva barra duomi, coperchio punterie rosso, sedili Recaro e pinze rosse. Nel 2000 furono aggiunti gli airbag laterali e debuttò la 2000 Special Edition, l’ultima rappresentante della famiglia. La produzione complessiva della Fiat Coupé si attesta intorno ai 72.800 esemplari.