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29/01/2017 | di Redazione Ruoteclassiche
Addio a Marcello Minerbi
Ci ha lasciato dopo aver lottato con molta discrezione contro una malattia incurabile una delle firme di punta di Ruoteclassiche e di Quattroruote, nonché del giornalismo in generale. Con lui infatti non se ne va solo un grande esperto di automobilismo ma anche un professionista a 360° che ha diretto Case editrici, testate storiche e […]
29/01/2017 | di Redazione Ruoteclassiche

Ci ha lasciato dopo aver lottato con molta discrezione contro una malattia incurabile una delle firme di punta di Ruoteclassiche e di Quattroruote, nonché del giornalismo in generale. Con lui infatti non se ne va solo un grande esperto di automobilismo ma anche un professionista a 360° che ha diretto Case editrici, testate storiche e persino fondato periodici. Nato a Milano nel 1939, Marcello Minerbi avrebbe compiuto tra poche settimane 78 anni (il 24 febbraio).

Il suo primo impiego è a Quattroruote nel 1960, assunto direttamente da Gianni Mazzocchi (fondatore, direttore ed editore) in un momento di grande entusiasmo per la nuova testata, con la rivista ancora al suo quarto anno di vita, ma già indirizzata verso un futuro brillante. Mazzocchi gli affida la responsabilità delle prove, grazie anche alla esperienza di Minerbi come gentleman driver nelle gare di velocità in pista e in salita, inizialmente con i kart quindi con una Lancia Fulvia HF e una Lancia-Volpini F3. Ha posseduto anche una Jaguar 3.4 MK2 ma sono le Lancia a conquistargli il cuore. Oltre a possedere diversi modelli diventa anche uno dei massimi conoscitori della Casa torinese (su Ruoteclassiche di novembre 2016 ha scritto il servizio sulla storia dei 110 anni del marchio). Al punto che nel 2001 viene eletto presidente del Lancia Club.

Nel 1971 lascia Quattroruote per dedicarsi ad altre esperienze editoriali. Insieme ad alcuni amici acquista la casa editrice Sperling & Kupfer, per poi tornare al giornalismo nel settimanale Oggi della Rizzoli, quindi a Gente della Rusconi, poi ancora in Rizzoli come caporedattore di Novella 2000 e successivamente alla Domenica del Corriere. Sempre in Rizzoli nel 1981 diventa direttore del Corriere dei Piccoli (che salverà dalla chiusura portandolo a tirature mai raggiunte prima) per poi assumere nel 1986 la direzione della Domenica del Corriere nel tentativo di ripetere il l’exploit del Corrierino. Impresa che non gli riuscirà. Nel 1989, sulle ceneri della Domenica del Corriere Minerbi fonderà il settimanale Visto. Dal 1° luglio 1996 sarà per un semestre anche direttore di Gente Motori.

Il primo amore però non si scorda mai e nel 2006 rientra in Domus, prima come consulente quindi come direttore della testata TuttoTrasporti. A cui aggiunge nel 2007 quella di direttore di Top Gear e nel 2009 quella di vicedirettore di Quattroruote, che manterrà per pochi mesi prima di diventare Direttore Editoriale della Casa Editrice. Tutti incarichi che lascia nel gennaio del 2016, quando la malattia inizia a diventare invadente. Mantiene solo una rubrica su Ruoteclassiche, dove racconta preziosi aneddoti della sua esperienza di giornalista in un periodo mitico della storia dell’automobilismo: quello degli Anni 60 e 70.

Con la sua scomparsa purtroppo se ne va uno degli ultimi testimoni di un’epoca irripetibile, un uomo che ha conosciuto, frequentato e visto crescere protagonisti che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria di tutti. A iniziare da Enzo Ferrari e Ferruccio Lamborghini, dei quali Minerbi ha raccontato gli opposti caratteri nella sua ultima rubrica pubblicata sul numero di gennaio di Ruoteclassiche. E chissà quanti ricordi avrebbe potuto ancora rivelare se ne avesse avuto il tempo, che invece si porterà con sé per sempre. Peccato. G.M.

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