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01/02/2002 | di Redazione Ruoteclassiche
ADESSO T’AGGIUSTO IO
Se qualcuno ha bisogno di una “lezione”, quelli siete voi. Su quanto spendere, e poi su come districarvi nella ricerca dei ricambi. Eh già, perché si fa presto a dire “500”, ma le varianti sono tante e possono indurre in errore. Perché tutto fili liscio basterà imparare a conoscere tutta la famiglia, con pregi e […]
01/02/2002 | di Redazione Ruoteclassiche

Se qualcuno ha bisogno di una "lezione", quelli siete voi. Su quanto spendere, e poi su come districarvi nella ricerca dei ricambi. Eh già, perché si fa presto a dire "500", ma le varianti sono tante e possono indurre in errore. Perché tutto fili liscio basterà imparare a conoscere tutta la famiglia, con pregi e difetti.

Cinque milioni di esemplari costruiti dal 1957 al 1975: una longevità notevole per un'utilitaria che al suo debutto, il 4 luglio di 45 anni fa, fu giudicata "troppo stretta, molto spartana, poco potente e povera di accessori". Chi oggi ha la fortuna di trovarne una in buone condizioni può acquistarla con 1.300 – 2.000 euro (tranne la prima serie, che vale di più), ma purtroppo un eventuale restauro è molto costoso, fino a 5.000 – 6.000 euro.

1957/60 "500" - Sono oggi meno di 3.000 (su 181.037) gli esemplari di "Economica", che si riconosce per i vetri fissi, i fari senza cornici cromate e i cerchi senza coprimozzo. Altrettanto rara è la "Normale", presentata tre mesi dopo, con profili in alluminio sulle fiancate, vetri scendenti e fari con cornici cromate. Per entrambe le versioni bisogna mettere in bilancio un restauro costoso (anche 7.500 euro) e soprattutto lungo, a causa della rarità (e talvolta irreperibilità) di alcune parti.

1960/65 "500 D" – Nella "D", prodotta in 640.520 unità, cambiano i fanalini posteriori, il musetto, ora con luci di posizione al posto delle griglie aria, il serbatoio tipo "600", lo schienale posteriore ribaltabile in avanti e cilindrata aumentata da 479 a 499,5 cm³. Anche di questa versione i ricambi sono difficili da reperire.

1965/72 "500 F" – E' la versione più gettonata, con 2.272.092 esemplari. La modifica più vistosa riguarda le porte, ora girate, e con esse tutta la struttura laterale della carrozzeria. Inoltre scompaiono i profili in alluminio, cambiano le luci posteriori, i cerchi sono verniciati di grigio e le maniglie hanno forma diversa e sono cromate.

Dal punto di vista meccanico cambia quasi tutto: doppie molle di richiamo per ciascuna valvola, dispositivo di ricircolo dei gas di sfiato, serbatoio maggiorato (22 litri), nuovi giunti e semiassi e cilindretti freno maggiorati. Con la presentazione della "L", la "F" subisce qualche lieve modifica. Nessun problema per il reperimento delle parti di ricambio.

1968/72 "500 L– La più chic della famiglia ("L" sta per Lusso) presenta elementi tubolari di rinforzo ai paraurti, guarnizioni con profilo in metallo lucido, coppe copriruota cromate e il minuscolo fregio "Fiat". Gli interni sono quasi completamente rinnovati, mentre nessuna novità viene introdotta per la meccanica e per i lamierati. I ricambi sono facilmente reperibili, ma piuttosto cari.

1972/75 "500 R" – La "R" (che sta per Rinnovata) elimina i profili cromati, e presenta degli interni un po' più anonimi. Si differenzia dalla "F" per i cerchi ruota simili alla "126" e la scritta "Fiat" a losanghe sul musetto, mentre la meccanica è completamente rivista: la "R" ha il motore della "126" depotenziato a 18 CV e nuovi semiassi rinforzati ed è ora in grado di raggiungere i 100 km/h. A chi restaura una "R" ricordiamo che era molto comune, al primo inconveniente meccanico, sostituire il motore con quello della "126".

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