Il Museo nazionale dell’automobile di Torino (Mauto) racconta la storia dei primi 125 anni della Casa torinese in un’avvincente mostra suddivisa in otto sezioni che ha come sottotitolo “la modernità attraverso l’immaginario Fiat”. Aperta dal 15 novembre al 4 maggio del 2025, non è solo un’esposizione di automobili di questa marca, ma anche e soprattutto il racconto della sua storia attraverso quadri, manifesti, bozzetti, rari documenti d’archivio, fotografie, filmati e oggetti. A comunicare il prodotto vennero chiamati artisti di chiara fama, come Plinio Codognato, Marcello Dudovich e Giuseppe Romano, oltre che pittori come Carlo Carrà, Mario Sironi e Felice Casorati. L’Archivio del Centro Storico Fiat ha fornito, dal canto suo, una serie di bozzetti originali comprendente, tra gli altri, l’acquerello di Giuseppe Romano della Fiat 702 del 1919 e il disegno a china di Carlo Biscaretti intitolato “Il cabriolet viene rimorchiato dal carro attrezzi” del 1932.
Oltre l’auto. Di grande interesse la sezione “Oltre l’auto”, dedicata a tutto ciò che la Fiat ha realizzato al di fuori dell’auto. Ecco così lo scooter del 1938, la lavatrice e il frigorifero, questi ultimi prodotti negli anni del boom per soddisfare le esigenze delle famiglie italiane. Non poteva mancare una selezione di gadget aziendali: dischi a 45 giri, cassette, orologi, giochi di società, cravatte e abbigliamento. Un capitolo a parte è quello riservato al welfare Fiat, che risale ai tempi in cui vennero creati dopolavoro, sanatori e colonie estive per i figli dei dipendenti. Affascina la presenza di una serie di modellini in scala 1:8 che riproducono alla perfezione vetture come la 1100/103, la 500 L, la 127 o la 124, realizzati all’epoca da abili artigiani che utilizzarono lamiera d’alluminio per la carrozzeria e panno dei sedili delle vetture originali per i sedili. Abbiamo accennato alla produzione audiovisiva, che negli anni 50 e 60 raggiunse il suo apice. Allora era vietato proporre in televisione la pubblicità di automobili: nacque così CineFiat con lo scopo di realizzare filmati ad hoc da diffondere nei cinegiornali.
Le vetture esposte. Sono complessivamente nove le vetture esposte, più una 600 prima serie del 1955 che accoglie i visitatori all’ingresso. Come è facilmente immaginabile, i curatori hanno avuto non poche difficoltà a decidere quali modelli mettere in mostra, in considerazione della sterminata produzione della Fiat in ben più di un secolo di attività. Ma, alla fine, la decisione è stata presa e queste sono le vetture che i visitatori possono ammirare: SB4 Eldridge Mefistofele del 1923, l’auto da corsa costruita con l’intento di battere il record mondiale di velocità su terra; 508 Balilla del 1932, la berlina nata per consentire a un pubblico più ampio di mettersi al volante; 500A Topolino del 1936, l’utilitaria per la massa; 8V, la coupè raffinata vestita anche da celebri carrozzieri (questa è di Vignale); 124 Abarth Rally del 1973, la spider che vinceva le competizioni; X1/23 del 1974, la concept elettrica biposto per la città; Panda 30 del 1980, la celebre utilitaria disegnata a tempo di record da Giorgetto Gugiaro. Infine due “moderne”, la 500 Riva del 2016 e la 500 elettrica La Prima cabriolet del 2020.
Incontri e dibattiti. Previsti inoltre cinque momenti di incontro e di dibattito in collaborazione con l’Università di Torino, moderati dal curatore della mostra Giuliano Sergio che si svolgeranno il 4 dicembre, il 16 gennaio, il 13 febbraio, il 20 marzo e il 10 aprile. Spin-off dell’esposizione al Mauto la mostra “Insolite e sorprendenti Fiat” che si svolge presso l’Heritage Hub a Mirafiori, anch’essa aperta fino al 4 maggio. Quattordici i modelli proposti su tre temi: innovazione, efficienza e divertimento. Tra le vetture selezionate segnaliano la 525 (1927-1931), una delle prime sei cilindri della Fiat; la Scia concept del 1993 dalla linea futuristica; la Trepiuno Concept del 2004 che anticipava la 500 del 2007, la 500 Giardiniera Legno (1948-1953).