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Asta Finarte alla Fiera di Padova: buona la prima

Il debutto della Casa milanese coronato da un discreto successo di vendita. Premiata la scelta di puntare sulla qualità

Organizzare un’asta di auto da collezione all’interno di una delle mostre scambio più “imbottite” di auto storiche in vendita come quella di Auto e Moto d’Epoca di Padova si è rivelato spesso un azzardo. Oltretutto in un paese, l’Italia, poco abituato ad acquistare auto con la formula dell’incanto. Non è un caso, infatti, se anche celebri nomi internazionali del settore come Coys e Bonhams hanno preferito passare la mano ad altri operatori. Proprio Finarte ha raccolto quest’anno il testimone da Bonhams e ha deciso di mettersi in gioco nonostante tutto.

Come è andata? Dipende da come si osserva il bicchiere: se mezzo pieno o mezzo vuoto. Per Sandro Binelli, Capo Dipartimento Automotive di Finarte, “Anche in questa occasione abbiamo raggiunto i nostri obiettivi” ha sostenuto nel dopo asta, “Abbiamo presentato vetture come sempre speciali, con un ventaglio di proposte ampissimo: dalle vetture “ancêtre” e anteguerra, sempre più rare sul mercato, alle grandi classiche; dalle piccole sorprese, alle grandi sportive moderne”. Forse parlare di successo è eccessivo, ma vista la qualità del catalogo, la temerarietà di Finarte è sicuramente stata premiata. Come abbiamo già anticipato in un precedente articolo  ben ventisei lotti sui 55 in totale presenti in catalogo riguardavano vetture stimate oltre i 100.000 euro. Un record per un’asta italiana. In termini economici l’asta, realizzata in collaborazione con Automotive Masterpieces, ha totalizzato oltre due milioni e trecentomila euro di vendite totali, senza contare  le vendite del dopo asta che, comunque, non rientrano mai nelle classifiche finali, salvo casi eccezionali. Un risultato, quindi, in linea con quelli delle migliori vendite delle Case d’asta italiane.

Diciassette i lotti aggiudicati sui 55 presentati. Si tratta di una percentuale di vendita del 30%, non certo entusiasmante, ma pur sempre un buon risultato per un debutto. Regine della affollatissima asta tre delle vetture di punta del catalogo: l’Alfa Romeo 6C 2500 Sport Cabriolet carrozzata Pinin Farina del 1947, la  prima Gran Turismo italiana del dopoguerra, utilizzata in numerose gare, tra cui la Mille Miglia del 1949 e oggi fortemente eleggibile nelle rievocazioni storiche di questa gara, stimata 725.000 – 825.000 euro e aggiudicata a 639.060 euro; e la coppia di Porsche 911 gemelle del progetto ID|EM “Twin Works”: una d’epoca, perfettamente restaurata, e una moderna, allestita nella stessa livrea della prima, vendute anch’esse per 639.060 euro. Tra le altre vendite da segnalare l’aggiudicazione della Fiat-Abarth 750 Spyder Zagato, probabilmente l’esemplare presentato al Salone Internazionale dell’Automobile di Torino del 1958 (venduta a 81.529 euro) e le “piccole” Isetta (25.623 euro); l’italo-francese R4 Alfa-Romeo (7.570 euro); la Citroën 2CV eleggibile Mille Miglia (14.558 euro), le due Autobianchi Bianchina, Trasformabile e Convertibile (entrambe a 17.470 euro). Vendute anche la Lancia Appia Convertibile Vignale del 1962 (57.060 euro); la Porsche 356 A Cabriolet del 1958 (186.352 euro); l’Alfa Romeo Giulietta Sprint Speciale del 1962 (110.646 euro); la Citroën Traction Avant del 1956 (14.558 euro) e la Fiat Dino Spider Pinin Farina (99.000 euro). Altri lotti venduti: la Fiat 1100 S Berlinetta Pinin Farina del 1949 in condizioni di barn find (41.929 euro); la Mercedes-Benz 280 SE 3.5 del 1970 (186.352 euro) e una Alpine A110 Première Edition del 2017 (63.033 euro).

Le invendute. L’elenco delle vetture non vendute comprende modelli prestigiosi come la Cisitalia 202 Cabriolet Gran Sport Stabilimenti Farina del 1948 (stimata 550.000 – 650.000 euro);  l’Alfa Romeo 6C 1750 Turismo Cabriolet Pinin Farina del 1930 (350.000 – 400.000 euro); la Lancia Lambda Drop-head Coupé del 1928 (275.000 – 295.000 euro); le due Maserati 3500 GT Touring, tra cui la barn find del 1961 utilizzata da Manuel Fangio nei suoi soggiorni in Italia (475.000 – 575.000 euro); Mercedes-Benz SLR McLaren del 2006 (350.000 – 380.000 euro); e la Porsche 911 GT3 RS Weissach Package 2018 (240.000 – 280.000 euro). Tra le mancate vendite di prestigio anche la  Opel Ascona B 2000 S Rallye Gr.2 del 1979 (135.000 – 150.000 euro) con la quale Miki Biasion, presente in sala, ha vinto il suo primo titolo nel Campionato Italiano Rally Gruppo 2. I prossimi appuntamenti di Finarte per gli appassionati di auto saranno l’asta “Porsche & Friends” che si terrà a Reggio Emilia in primavera e, a maggio, la terza edizione di 1000 Finarte a Brescia.  

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