C'è da perdersi nella vastità degli 11 padiglioni della Fiera di Bologna, che per la prima volta ospita Auto e Moto d’Epoca (26-29 ottobre 2023), giunta alla quarantesima edizione. E c'è da farsi venire il torcicollo per la quantità di meraviglie esposte in ogni angolo. Roba da svenimento. Dopo avervi indicato le 10 reginette, tra le tante auto in vendita, cerchiamo ora di aiutarvi ulteriormente portandovi per mano a visitare questo megasalone, alla scoperta di alcune delle principali attrattive dei vari stand. Tra Case al debutto e modelli di assoluta rarità.
Biscione alla riscossa. Una delle protagoniste del salone bolognese (anche se fa strano dirlo dopo che per quasi quarant'anni è stato padovano) è indubbiamente l'Alfa Romeo, la quale ha scelto questo palcoscenico per presentare al pubblico la 33 Stradale, supersportiva prodotta in appena 33 esemplari che deriva direttamente dalla Tipo 33 del 1967. Il modello domina lo stand del marchio di Arese (al padiglione 25) accanto ad altri esemplari di Stellantis Heritage, divisione dedicata alle vetture storiche del gruppo.
Tre anniversari. La rassegna del capoluogo emiliano è anche l'occasione per il Biscione di festeggiare tre importanti anniversari. Innanzitutto i 60 anni dell’Alfa Romeo Giulia Sprint GT ricordati esponendo una GT 1300 Junior del 1967, insieme a un modello che celebra invece il trentesimo compleanno, una 155 V6 Ti DTM del 1993. Ma non è finita qui: si può perdere la vista scrutando ogni dettaglio di una Lancia Stratos del 1973 per poi passare a una 4C del 2013, sportiva che quest'anno compie 10 anni.
Capolavoro all'asta. Per ammirare un altro capolavoro del marchio del Biscione bisogna spostarsi al padiglione 29 Mall (un'area esterna), stand E2, occupato da Car & Classic, piattaforma londinese di aste online al debutto in questa manifestazione. In omaggio al genio italiano, la società ha fatto atterrare qui un'Alfa Romeo 6C 1750 Sport del 1929 in perfette condizioni, una delle sole cinque esistenti, messa all'incanto proprio durante la manifestazione. A testimoniare la tradizione motoristica britannica, negli spazi di Car & Classic è presente anche una Bentley 3 Litre del 1925 della squadra dei Bentley Boys che vinceva a Le Mans negli anni Venti.
Generazioni a confronto. Un'importante ricorrenza viene celebrata anche da Maserati Classiche (padiglione 32, stand A26) che ad Auto e moto d'epoca 2023 mette in mostra, per la gioia degli appassionati del Tridente, due esemplari di un modello che brinda ai sessant'anni di storia, la Tipo 107, meglio nota con il nome di Quattroporte: si può rimanere inebetiti davanti alla perfezione delle linee della prima serie del 1963 in posa accanto a un esemplare della sesta generazione nell'esclusiva livrea celebrativa denominata Zéda. Entrambe le auto sono equipaggiate con il mitico motore V8, dal sound e dalle prestazioni inconfondibili.
Rivoluzione in F1. Ma un altro gioiello del Tridente è visibile negli spazi espositivi della Collezione Panini (padiglione 32, stand B14): la Maserati Eldorado. Nel 1958 fu la prima monoposto in Europa a essere sponsorizzata da un marchio non legato al mondo dell’automobilismo. Quello, appunto, dei gelati Eldorado. Una rivoluzione per l'epoca. Sulla silhouette trovava spazio anche il nome del pilota destinato a portarla in gara: Stirling Moss, uno dei più grandi campioni nella storia dell’automobilismo. L’anno prima, nel 1957, la Casa modenese aveva vinto il Campionato del Mondo di F1 con Juan Manuel Fangio, per poi decidere di ritirarsi dalla competizioni e costruire vetture da gara solo su richiesta di clienti privati, fornendo loro assistenza.
I trascorsi della Stella. Mercedes-Benz Italia, insieme al Mercedes-Benz Registro Italia (padiglione 25, stand A50-B45) invita i visitatori a effettuare un viaggio nel tempo prendendo come riferimento le proprie coupé più iconiche, una serie di modelli che abbracciano oltre quarant’anni. Al centro dello stand, in anteprima nazionale, viene presentata la nuova CLE Coupé, circondata nella sua première da una selezione di alcune tra le sue più illustri antenate.
Le progenitrici. Si parte da lontano con una Mercedes 280 SE (W 111 e W112), elegante sportiva degli anni Sessanta (1961-1971) nonché prima con freni a disco. Con un salto temporale di un decennio si passa a un esemplare della serie 123 Coupé (CE), che fu prodotta dal 1977 al 1985. Si atterra quindi nell'ottimismo degli anni 80 con una Classe S 560 SEC (C 126; 1981-1991), una delle Mercedes più belle del Dopoguerra, equipaggiata con un potente V8, per arrivare infine all'alba del nuovo millennio con una CLK 55 AMG (C 208), che tra il 1997 e il 2002 conquistò il successo grazie a un design elegante, alla vocazione sportiva e ai modelli Kompressor.
Tra passato e presente. Con il suo lungo pedigree nel mondo delle competizioni Alpine (padiglione 25, stand B98) non poteva non illustrare le sue glorie e ha deciso di farlo attraverso una Berlinette A110 1600VD che ha gareggiato dal 1970 al 1975 conquistando numerosi podi. Evoluzione tecnica della 1600 S, prodotta in soli 503 esemplari, è in mostra a Bologna Fiera grazie alla collaborazione con il Club Cragi. Questo per quanto riguarda la storia, mentre rappresentare il presente spetta alle evoluzioni del modello dell'epoca, ossia le attuali A110 GT e A110 S.
Due icone del Toro. Non molto distante, anche il Polo Storico di Lamborghini (padiglione 32, stand A16) - reparto dedicato alle classiche e alla tutela del patrimonio della Casa del Toro - accende orgogliosamente i riflettori su due icone del proprio passato. La primissima Countach LP400 del 1974, numero di telaio 1120001, lanciata al salone di Ginevra dell'anno precedente e solitamente custodita al museo del marchio, è posizionata accanto alla scocca della Espada telaio 8824 in fase di restauro. Quest'ultima è stata spedita il 28 settembre del 1972 al concessionario di Milano dell’epoca e successivamente inviata al suo primo proprietario, in Giappone, da dove recentemente è tornata a Sant’Agata Bolognese, per un lifting completo e per ottenere la certificazione.
Con quelle ciglia un po' così. Il Museo Ferruccio Lamborghini (padiglione 32, stand A36) ha portato a Bologna anche la celebre Miura P400SV, terza versione del modello prodotto tra il 1971 e il 1972 in150 esemplari. Appartenuto al fondatore del brand di supercar, Ferruccio Lamborghini, il prototipo rappresenta l'unico esemplare che mantiene il vezzo estetico delle “ciglia” sui fanali anteriori. Considerato un modello che all'epoca ha rivoluzionato il concetto vettura sportiva, dal 1968 la Miura è in mostra al MoMa di New York.
Alta gioielleria automobilistica. Rimanendo nel campo delle super e hypercar, Pagani Automobili punta a far sognare tutti gli amanti delle quattro ruote (e della velocità) con due aree espositive: una (padiglione 32, stand B5) è dedicata al 25° anniversario del brand ed è impreziosita dalla primogenita Zonda C12 (1999) e dalla sorella minore Huayra Coupé (2011), l’altra (padiglione 32, stand B1) invece è riservata al Museo Horacio Pagani e ha come protagonista la recente Huayra Codalunga, lanciata nel 2022, autentico tributo ai carrozzieri italiani e alle auto da corsa degli anni Sessanta. Entrambe sono vietate ai deboli di cuore.
L'inizio di un nuovo capitolo. Tra i competitor nel campo delle vetture superprestazionali non poteva mancare il costruttore britannico McLaren, che ad Auto e Moto d'epoca guarda al passato e al know della tradizione automobilistica europea per lanciarsi nel futuro. Nel suo stand punta a stupire i "passanti" con la 750S, il più leggero e veloce tra i bolidi del brand, posizionato accanto alla Artura, la prima supercar ibrida prodotta in serie, modello che segna l'inizio di un nuovo capitolo, abbracciando l'elettrificazione.
Il valore delle radici. Alla lunga lista di Case si aggiunge anche la Volvo (padiglione 33, stand A12-D7) che intende sottolineare come le propri radici e il valore del brand si possano ritrovare, in chiave moderna, anche nel presente, soprattutto sul fronte della sicurezza. Non a caso espone quattro modelli, la metà dei quali rappresenta il proprio heritage e gli altri testimonial della nuova generazione. Si tratta dei prototipi Vesc (Volvo experimental safety car) del 1972 ed Ecc (Environmental concept car) del 1992, ai quali si affiancano le nuove Volvo EX30 ed EX90.
Sempre un passo avanti. La Vesc era equipaggiata, già al tempo, con freni antibloccaggio, airbag per i sedili anteriori e posteriori e cellula antiribaltamento, dispositivi che sarebbero diventate le basi sulle quali Volvo avrebbe poi costruito la sua leadership nel campo della sicurezza. La Ecc, invece, era realizzata quasi interamente con materiale riciclato ed era spinta da un motore ibrido turbina a gas/motore elettrico. Entrambe possono considerarsi le progenitrici rispettivamente della nuova EX90, che presenta soluzioni tecnologiche innovative nel campo della sicurezza, e della compatta 100% elettrica EX30.