Un galà con tutto il meglio del mondo heritage. È andata in scena ieri la quarta edizione del premio Best in Classic ospitata alla Fiera di Milano nella cornice della giornata di apertura di Milano AutoClassica. Un appuntamento che si conferma uno degli eventi più significativi del settore, espressione di storia, di cultura e di grande passione, ingredienti vitali per la nostra testata. Sul palco, a fare gli onori di casa, il direttore di Quattroruote e Ruoteclassiche Gian Luca Pellegrini e il vicedirettore Laura Confalonieri, che hanno accolto personaggi di spicco nel mondo dell’auto storica. La manifestazione ha visto anche quest’anno Aci Storico come main partner, al quale si sono aggiunti Banchero Costa e Trinchero come partner della serata. Nove le categorie in cui le eccellenze del mondo delle storiche sono state rappresentate: Auto Classica, Classica di domani, Restauro, Restomod, Reloaded, Club, Evento, Gara, Collezione.
Giuria di qualità. La premiazione ha avuto luogo di fronte a una folta platea. Di assoluto rilievo la giuria, presieduta da Pellegrini e composta dal presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani, da Marco Makaus, organizzatore di eventi, Monica Mailander, presidente della Fondazione Macaluso, Lorenza Bravetta, direttrice del Museo dell’Automobile di Torino. A completarla c’erano Ronnie Kessel, pilota e titolare della Kessel Racing, Valentino Balboni, storico top tester Lamborghini, e Walter Bertelle, esperto restauratore. Delle nove categorie, le prime due sono state votate dalla giuria popolare. I lettori hanno dunque scelto come Classica dell’anno l’Alfa Romeo Giulia TZ. Presentata 61 anni fa, è stata progettata da Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso, in collaborazione con l’Autodelta, un trio eccezionale per un bolide che viene sognato ancora oggi non soltanto dal popolo degli amanti del Biscione. Altra categoria votata dai lettori è stata la Classica di domani: in questo caso, la più gettonata è stata la BMW Z3 M Roadster, spider dall’indole super sportiva.
Immensa Fulvia. Tra i momenti più emozionanti della serata, quello di sollevare il velo all’auto vincitrice della categoria Restauro dell’anno. La reginetta è una Lancia, la Fulvia 1.6 HF che con l’equipaggio Ballestrieri-Bernacchini trionfò al Rally di Sanremo nel 1972. A convincere la giuria, sia la storia dell’esemplare, sia la qualità del ripristino. Ritornata a livelli eccelsi grazie alle cure di Roberto Ratto di Savona e Roberto Vaiarelli della Scuderia Torino, oggi è testimone di un periodo in cui l’Italia automobilistica sportiva non era seconda a nessuno. Nella categoria Restomod, applausi per Miki Biasion e la sua Delta Evo Martini Racing, che rievoca in tutto e per tutto lo spirito vincente dei boldi Lancia nei rally.
Dica 33. Grande successo anche per la Reloaded, categoria introdotta quest’anno per premiare le auto appena presentate che reincarnano modelli iconici. A conquistare il premio è stata l’Alfa Romeo 33 Stradale, ammiratissima in sala. Sul palco a ritirare il trofeo è salito Alejandro Mesonero-Romanos, head of Design Alfa Romeo, che ha raccontato quanto è stato impegnativo ma anche stimolante ridare vita a un capolavoro come quello realizzato da Franco Scaglione nel 1967.
Passione per tutti. Il 500 Club Italia, il sodalizio con più soci al mondo che nel 2024 ha festeggiato 40 anni, è stato il più votato dalla giuria. Tra gli eventi, il più votato è stato il Concorso d’Eleganza Trofeo Salvarola Terme. La Coppa Milano-Sanremo è stata invece la preferita nella categoria Gare. E il Museo Nuvolari di Mantova è stato premiato come miglior collezione.
Premi speciali. La serata ha visto anche la consegna di due riconoscimenti speciali. Quello per il sostenitore del motorismo storico è andato a Giovanni Tombolato, consigliere del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per le auto storiche, per il suo impegno per il settore. E il premio speciale alla carriera di Best in Classic è stato consegnato all’immenso ingegnere Giampaolo Dallara, l’uomo più vincente della storia del motorsport, autore di capolavori su ruote come la Miura, grandissimo protagonista della storia dell’automobile e dell’automobilismo e alfiere del saper fare italiano nel mondo.