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01/08/2005 | di Redazione Ruoteclassiche
CI SONO LE IMPRONTE
Ruote, volante, specchietto. Ogni proprietario ha lasciato sulla carrozzeria una traccia del suo passaggio: dal primo, che tentò di “abartizzarla”, all’ultimo, che ha voluto mantenere quei ritocchi anche dopo il restauro: “Perché documentano le mode che si sono succedute”. Alessandro Tulis, 50 anni, di Nova Milanese, ha sempre avuto il pallino delle automobili: nel ’95 ne […]
01/08/2005 | di Redazione Ruoteclassiche

Ruote, volante, specchietto. Ogni proprietario ha lasciato sulla carrozzeria una traccia del suo passaggio: dal primo, che tentò di "abartizzarla", all'ultimo, che ha voluto mantenere quei ritocchi anche dopo il restauro: "Perchédocumentano le mode che si sono succedute".

Alessandro Tulis, 50 anni, di Nova Milanese, ha sempre avuto il pallino delle automobili: nel '95 ne aveva già cambiate una cinquantina. La Fiat "124 Sport Spider" di questo servizio ce l'ha da più di vent'anni. Immatricolata nel '72, appartiene alla seconda serie, presentata al Salone di Torino del '69. Monta il motore "1600", derivato da quello della "125 Special", che inizialmente affiancò il precedente motore "1400" per poi sostituirlo definitivamente. A differenziare le due serie, la calandra e il cofano con due piccole "gobbe".

Poco dopo l'acquisto il proprietario aveva già "ritoccato" la sua "Sport Spider" per farla assomigliare alla più aggressiva "124 Abarth Rally": gomme più larghe e a profilo ribassato, su cerchi in lamiera con canale allargato, cofano anteriore (con ganci di sicurezza esterni) e baule posteriore verniciati in nero opaco, hardtop nero originale della "124 Abarth Rally", specchietto retrovisore esterno nero, volante "racing", cruscotto in radica, tubo di scarico praticamente "libero". Nei dieci anni successivi cambiò anche il colore della carrozzeria, che da rosso divenne azzurro, poi bianco e infine nero, secondo i gusti dei vari proprietari. La vettura fu poi abbandonata in una cascina, dove fu trovata da Alessandro.

Relativamente facile ed economico risistemare e riverniciare la carrozzeria e rifare l'imbottitura e il rivestimento in vinilpelle nera dei pannelli interni delle porte e dei sedili. Il restauro poté proseguire solo quando Alessandro scovò una vettura come la sua presso un demolitore. Alessandro volle poi i cerchi in lega e uno scarico di serie. "Volevo che su questa macchina rimanesse la 'personalità' dei precedenti proprietari", confessa. "L'originalità a tutti i costi non mi interessa, anche perché alcuni pezzi non li ho mai trovati". In ventitré anni ha percorso poco più di 23.000 km: il motore è sempre pronto e vigoroso e l'auto supera ancora i 170 km/h.

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