Il 1° febbraio, presso la Succursale di Milano di Citroën Italia, al 41 di via Gattamelata, si è tenuta la conferenza dedicata al compleanno dell’ammiraglia di Citroën presentata nel settembre del 1974 e prodotta sino al 1989 (al 1991 nelle versioni station-wagon) in oltre 1.100.000 esemplari.
Grazie alla presenza di Walter Brugnotti, presidente onorario del Riasc e responsabile della comunicazione Citroën ai tempi della vettura, di Andreas Zapatinas, car designer autore di celebri vetture come la Fiat Barchetta e che ha collaborato con marchi come Subaru (per cui ha diretto anche il centro stile), Alfa e BMW, di Titti Fabbiani, pubblicitaria corrispondente di Robert Delpire per l’Italia, che ha gestito l’immagine di Citroën nel nostro Paese sino ai primi anni ’80, di Camillo Saini, direttore tecnico della marca Citroën in Italia ai tempi della progettazione della CX e di Maurizio Marini che cura l’archivio storico Citroën in Italia, è stato possibile ripercorrere la storia della Citroën “CX”, inquadrandola nei profili storico, tecnico e stilistico che la caratterizzano.
Nella prima parte dell’incontro, presentata da Walter Brugnotti, è stato preso in esame il periodo che ha visto il concepimento della nuova vettura, esaminandolo nell’ottica della politica industriale del gruppo Citroën dal dopoguerra sino all’inizio degli anni ’70, con un processo di diversificazione che aveva portato all’esplorazione di nuove aree della tecnica, sino alla costruzione (assieme alla tedesca NSU) di uno stabilimento per la produzione dei motori a ciclo Wankel per equipaggiare la “GS Birotor”, presentata nel 1973, e persino un elicottero Citroën, che ha volato nello stesso periodo. Le tensioni tra Israele ed i vicini Paesi produttori di petrolio, acuite dalla guerra del Kippur, determinarono una crisi internazionale che giunse al suo acme proprio nel periodo previsto per il lancio della “CX” che debuttò così in uno scenario poco consono all’arrivo di una nuova ammiraglia.
Ma la “CX” era una vettura nuova, moderna, che seppe ritagliarsi un ruolo importante nel panorama automobilistico dell’epoca e che riuscì mantenerlo nel corso del tempo, grazie ad uno stile unico e personalissimo, che abbiamo esaminato nel dettaglio grazie alla presenza di Andreas Zapatinas, ad una tecnologia sempre all’avanguardia, a doti uniche in fatto di sicurezza ed anche grazie ad una sapiente comunicazione, organizzata in Francia dall’agenzia Delpire ed in Italia dalla corrispondente B-Communications, di cui Titti Fabiani era direttore creativo.