La notizia è di quelle da far tremare le vene e i polsi agli appassionati di sportive americane: la Mustang Boss 302, a listino nel 1969-70, tornerà a nuova vita. A riproporla non è direttamente la Ford, ma poco ci manca.
L’iniziativa infatti è stata recentemente annunciata dalla Classic Recreations, azienda di Yukon, Oklahoma (Usa), specializzata nel “restomod” delle Shelby GT350 e GT500, la quale può vantare di aver ottenuto il riconoscimento ufficiale della Casa dell’Ovale Blu. Dopo le versioni sportive nate dal talento del pilota-costruttore Carroll Shelby, la Classic Recreations ha deciso quindi di puntare l’attenzione su un altro modello iconico nella storia della Mustang.
La Boss 302, sviluppata per competere nelle gare Trans Am, debutta nella primavera del 1969: sotto il lungo cofano anteriore scalpita il V8 “302” (4,9 litri), ampiamente modificato rispetto alla versione di serie per giungere a erogare 290 HP. Esteticamente la “302”, nata dal designer Larry Shinoda, approdato nel 1968 in Ford dopo una lunga permanenza in General Motors, si distingue per lo spoiler anteriore, per i numerosi elementi in nero opaco (cofano, lamierato posteriore, nicchie dei proiettori) e per le vistose decal (sempre nere) sulle fiancate.
Tra gli optional più richiesti figura l’alettone posteriore, installato sul 75% degli esemplari ordinati. Solo quattro le livree disponibili: Bright Yellow, Calypso Coral, Acapulco Blue e Wimbledon White. Il primo esemplare di serie esce dalla linea di montaggio il 14 aprile del 1969; il prezzo parte da 3685 dollari. Decisamente esiguo, soprattutto per gli standard americani, il numero di vetture prodotte: 1628. Il model year 1970, oltre ovviamente agli aggiornamenti estetici introdotti sulla gamma Mustang, esibisce nuove grafiche delle decal e una gamma colori ampliata. Il prezzo è lievemente ritoccato: 3720 dollari. Ne vengono ultimate 7014.
Poi la “302” esce di scena; un ciclo vitale molto breve, durato solo due anni, ma sufficiente a farla entrare nell’immaginario collettivo, al punto che nel 2012-2013 la Ford ha rispolverato questa indimenticata denominazione per un modello numerato della Mustang S197.
Ebbene, come anticipato, la Classic Recreations ha avviato un programma per riprodurre questa sportiva leggendaria, anche nella rarissima versione “429” (7 litri da 375 HP), allestita sempre nel biennio 1969-70 per le competizioni Nascar e costruita complessivamente in circa 1350 esemplari.
Ogni vettura verrà ultimata seguendo le indicazioni concordate con il cliente. Punto di partenza è la scocca originale di una Mustang SportsRoof (ossia fastback), che verrà rispristinata in ogni dettaglio; in alternativa si può optare per una scocca nuova di zecca, fabbricata ex novo secondo le specifiche Ford. La meccanica è di attuale produzione, al fine di garantire la massima affidabilità e sicurezza. Nel caso della “302” il motore base è il 5.0 Coyote 32V utilizzato sulla Mustang a partire dal model year 2011, con potenza di 345 HP; di serie è previsto un cambio manuale Tremec, ma a richiesta e senza sovrapprezzo viene offerta la trasmissione automatica.
Immancabile il ponte posteriore rigido da 9” con differenziale a slittamento limitato. Adeguati ai tempi l’impianto frenante Wilwood con pinze a 4 pistoncini e la “gommatura”: i cerchi in lega da 17” calzano all’avantreno pneumatici 245/45 mentre al retrotreno figurano dei 275/40. Come per tutte le “creature” della Casa di Yukon, i tempi di realizzazione si attestano sui quattro mesi (circa 2500 ore di manodopera); ogni fase della lavorazione viene eseguita internamente, in modo da ottenere uno scrupoloso controllo sulla qualità e sulla cura costruttiva. La prima Boss, una “429”, verrà presentata al Sema Show di Las Vegas a novembre. Il programma, che ripetiamo beneficia del placet della Ford, comprende oltre alle Boss anche la Mach 1, altra versione sportiva della Mustang molto amata e ricercata.
Il prezzo di partenza della “302” è di 169.000 dollari (per la “429” la soglia sale a 209.000 dollari), ma lasciarsi tentare dalle infinite opzioni sarà facilissimo… Per chi volesse curiosare e rifarsi gli occhi ecco il sito di Classic Recreations.
Fabrizio Greggio