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03/08/2006 | di Redazione Ruoteclassiche
DESTINAZIONE BARCELLONA
Alla fine degli anni 80 il collezionista Guido Lamperti scovò questo prototipo derivato dalla “Fulvia Sport 1,3” in Spagna, dove era stato portato dal carrozziere milanese nel lontano 1969 nella speranza, poi delusa, di ricevere una commessa per avviare una piccola serie. Dei due prodotti, è il solo sopravvissuto La Lancia “Spyder” realizzata da Zagato su […]
03/08/2006 | di Redazione Ruoteclassiche

Alla fine degli anni 80 il collezionista Guido Lamperti scovò questo prototipo derivato dalla "Fulvia Sport 1,3" in Spagna, dove era stato portato dal carrozziere milanese nel lontano 1969 nella speranza, poi delusa, di ricevere una commessa per avviare una piccola serie. Dei due prodotti, è il solo sopravvissuto

La Lancia "Spyder" realizzata da Zagato su base "Fulvia Sport 1,3"debuttò al Salone di Torino del 1968 el'anno successivo fu esposta anche al Salone di Barcellona. A portarla in Spagna fu lo stesso Elio Zagato su richiesta di un importatore parallelo che la voleva esporre nel suo stand durante l'importante rassegna motoristica nella città catalana; in caso di successo, ne avrebbe forse commissionata una piccola serie.

La "Spyder" ebbe successo, ma la piccola serie non fu fatta, perché la Lancia fece capire che non gradiva l’operazione. La verità era che la Lancia si trovava con l’acqua alla gola, altro che investire in nuovi modelli. Pochi mesi dopo infatti il finanziere Carlo Pesenti cedeva la Casa alla Fiat. In Zagato questo cambio di proprietà costò la commessa e si cercò subito una soluzione alternativa. L'ipotesi della Spagna sembrò quella giusta. A Barcellona non fu tuttavia presentata la stessa vettura esposta a Torino, ma un secondo esemplare, l'auto del nostro servizio.

Riportarla in Italia (era la fine degli anni 80) non fu facile. Oltre alla difficoltà di convincere il proprietario, ci furono anche problemi per il restauro, perché la documentazione fotografica riguardava la prima "Spyder"mostrata a Torino, diversa per alcuni particolari da quella portata a Barcellona. Guido Lamperti, grande collezionista Lancia, scelse per il restauro il maggior esperto del marchio, Giancarlo Cappa; per la documentazione si rivolse direttamente alla Zagato.

Ovviamente fu sentito lo stilista Ercole Spada, che prima della "Spyder" aveva definito le linee della "Fulvia Sport": "Fu un intervento apparentemente semplice; se mai le maggiori discussioni si ebbero sulla scelta dei particolari, come il colore rosso arancione". In effetti l’arancione trionfa ovunque: corona del volante, plancia e selleria.

La "Spyder" evidenziava una ricca dotazione di accessori: sedili anatomici con poggiatesta, tappeti in moquette, vetri elettrici, mobiletto radio, terminale del tubo di scarico in acciaio inox, cerchi ruota in lega leggera e cinture di sicurezza.

TAGS Lancia
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