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02/02/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Due “gioielli” Art Déco nella top ten di Scottsdale
Nelle ultime aste che si sono tenute a Scottsdale, in Arizona, la top ten delle più care non è stata determinata solo dalle vendite record delle “solite” Ferrari: la sorpresa è arrivata da due modelli della General Motors
02/02/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

Nelle ultime aste che si sono tenute a Scottsdale, in Arizona, la top ten delle più care non è stata determinata solo dalle vendite record delle “solite” Ferrari: la sorpresa è arrivata da due modelli della General Motors (entrambi battuti dalla casa d’aste Barrett-Jackson) che si sono piazzati al quinto e al settimo posto. In particolare da un gigantesco autobus del 1950 dalle linee art-déco che ha strappato la bella somma di 4.000.000 di dollari (3.452.000 euro) superando le quotazioni di una Ferrari 275 GTB/4 del 1967, di una Daytona Spider e di una lunga serie di altre Ferrari.

Il mega-bus apparteneva alla collezione di Ron Pratte, un imprenditore immobiliare locale che l’aveva acquistato nel 2006 quasi alla stessa cifra (4.400.000 dollari) e che ha devoluto l’incasso in beneficenza a favore delle famiglie dei veterani dell’esercito. Si tratta di uno dei 12 costruiti dalla General Motors, utilizzati in diversi tour attraverso gli Stati Uniti o in eventi particolari, con lo scopo di promuovere i modelli automobilistici della Casa. Una forma di pubblicità itinerante (la carovana era chiamata Parade of Progress) altamente spettacolare ed efficace che dal 1939 si è protratta fino al 1956, con l’interruzione nel periodo della seconda guerra mondiale.

Nonostante le dimensioni gigantesche (il posto guida è situato a 10 metri d’altezza e il conducente guida guardando verso il basso), questi autobus potevano trasportare solo tre persone nella cabina di guida, compreso il conducente. Tutto il resto era lamiera, allestita in modo da consentire l’apertura di vani laterali per l’esposizione di materiale pubblicitario, ma modellata in modo magistrale. Dei 12 realizzati ne sopravvivono nove, ma solo tre sono stati restaurati.

L’altra sorpresa è arrivata invece dalla concept car Pontiac Bonneville Special del 1954, venduta alla rispettabile cifra di 3.300.000 dollari (2.848.000 euro). Appartenente alla stessa collezione di Ron Pratte, che nel 2006 l’aveva acquistata a 2.800.000 dollari, è la prima GM a portare il nome di Bonneville (come il lago salato dove si svolgono le gare per i record di velocità) e una delle due costruite.

Sotto il vestito in fibra di vetro con l’abitacolo a bolla c’è una Corvette del 1953 più snella e potente, realizzata con uno stile di ispirazione aeronautica. La leva del cambio dovrebbe ricordare quella utilizzata sugli aerei per attivare il carrello di atterraggio così come di derivazione aeronautica è il design di alcuni strumenti del cruscotto.

Gilberto Milano

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