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12/01/2006 | di Redazione Ruoteclassiche
E FERRARI STETTE A GUARDARE
Ci rimase male il Commendatore! L’auto americana, ultima arrivata nel circo delle gare di durata, risultò prima a Le Mans per quattro volte di seguito. Carrozzeria di plastica e per motore un V8 derivato dalla produzione di serie che, nella versione stradale, aveva 340 CV. La presentazione all'”Auto Show” di New York del 1964.Nei primi […]
12/01/2006 | di Redazione Ruoteclassiche

Ci rimase male il Commendatore! L'auto americana, ultima arrivata nel circo delle gare di durata, risultò prima a Le Mans per quattro volte di seguito. Carrozzeria di plastica e per motore un V8 derivato dalla produzione di serie che, nella versione stradale, aveva 340 CV. La presentazione all'"Auto Show" di New York del 1964.

Nei primi anni 60 Henry Ford II, nipote del fondatore dell'impero di famiglia, decise di prendere l'iniziativa nel settore delle corse: strinse un accordo con Carrol Shelby e in seguito, dopo aver tentato invano di incorporare nella sua galassia la Ferrari, decise di trasferire il progetto in Gran Bretagna. La scelta cadde su Eric Broadley, proprietario della Lola, una piccola officina dove era stato da poco allestito il prototipo di una GT spinta da un Ford V8 di 4260 cm³ montato al centro.

L'impostazione tecnica della nuova Ford "GT" era più o meno quello della Lola "GT", mentre la carrozzeria fu ridisegnata a Detroit: lunga poco più di 4 metri e alta circa un metro (40 pollici, da cui il nome "GT 40"), la nuova vettura colpì per la semplicità delle forme snelle e aggressive e per la sua compattezza.

All'"Auto Show" di New York del 1964 la Ford "GT" fece suo primo trionfale bagno di pubblico, mentre alla giovanissima scuderia erano tutti impegnati a completare le due auto che avrebbero partecipato, il 18-19 aprile 1964, alle prove della 24 Ore di Le Mans: una delle due riportò vari danni, l'altra fu quasi distrutta. Durante la gara, il 20-21 giugno, delle tre vetture iscritte, due si ritirarono e la terza prese fuoco. Nell'edizione 1965 le Ford non ebbero miglior fortuna e si ritirarono tutte. A quel punto s'impose un drastico cambiamento del processo di costruzione e messa a punto.

Il 18 e 19 giugno 1966 la Ford scese nuovamente in forze nel circuito con otto "Mark II" ufficiali e sei "GT 40" di altre scuderie e conseguì finalmente il trionfo. La vettura vincitrice, dell'equipaggio McLaren-Amon, superò per la prima volta nella storia di Le Mans i 200 km/h di media, percorrendo nelle 24 ore ben 4843,90 km. La Ford replica nel 1967,'68 e '69: quattro vittorie consecutive nella gara più massacrante del mondo e davanti alla concorrenza più prestigiosa.

Furono 123 le "GT 40" prodotte fra il 1964 e il '69. A partire dal 1967 fu introdotta la "Street version" con motore depotenziato, sospensioni meno sportive e abitacolo più rifinito; elegante e appariscente la carrozzeria, ma scarso l'allestimento.

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