A fine giornata i piedi fanno male, eppure non si è visto ancora tutto. Perché l’entusiasmo ti ha rimbalzato di qua e di là come una biglia nel flipper. Il secondo giorno riesci a darti un contengo, governi i sensi e opti per una visita più ragionata, in stile spesa al supermercato, scandagliando corsia per corsia con geometrica precisione.
Alla sera il dolore si estende alle ginocchia. Il terzo giorno ti serve come ripasso generale, con l’ingenua illusione di sapere dove ritrovare quei particolari pezzi visti il giorno prima: eri sicuro che fosse qui, avresti giurato di averlo visto in quell’angolo. "Ah, sì, era in questa corsia o forse era quell’altra?". I passi non si contano, e adesso fanno male pure le anche. D’accordo, io sarò un po’ fuori allenamento, ma questo mercato non finisce mai! Le manie di grandezza, questi tedeschi, le hanno proprio nel DNA e quando mettono su una fiera ci danno dentro alla grande.
Stiamo parlando di Veterama Hockenheim, il mercato dedicato al mondo delle auto e delle moto storiche che si è svolto dal 6 all’8 aprile nel paddock dell’omonimo circuito tedesco, situato a metà strada tra Stoccarda e Francoforte. È la tornata primaverile dell’ancor più grosso Veterama Mannheim, che gli stessi organizzatori propongono ormai da più di quarant’anni - nel mese di ottobre e nella città poco a nord di Hockenheim - arrivando a detenere il record di più vasto mercato europeo dedicato “all’hobby più arrugginito del mondo”. E in queste situazioni - vedere per credere - di ruggine ce n’è fino alla nausea.
Gli espositori di Veterama arrivano principalmente da Germania, ovviamente, ma anche da Francia, Belgio, Polonia, Inghilterra e qualcuno anche dall’Italia. A questo proposito, ci permettiamo un suggerimento ai tanti connazionali che “spacciano” pezzi, ricambi e affini di modelli (auto e moto) made in Italy: i collezionisti tedeschi hanno fame di mercanzia prodotta nel Bel Paese e un giro in avanscoperta potrebbe valere la pena, magari per la prossima edizione.
L’organizzazione è precisa, disponibile, operativa: insomma, tedesca. Se invece siete possessori, collezionisti o semplici appassionati di marchi tedeschi, va da sé che in ambiti come Veterama c’è da perdere la testa: troverete un marasma di materiale, dalla singola vite al lamierato, tutto originale, tutto con la sua storia vissuta (a volte anche troppo). Volkswagen “uber alles”, poi Mercedes-Benz e infine BMW e Opel: questa la classifica dei marchi più gettonati e con più disponibilità di ricambi. Molto materiale, infine, anche per i veicoli anteguerra.
Un po’ più scarsa rispetto alla vastità del mercato dedicato alla ricambistica e alle “varie ed eventuali”, invece, ci è parsa l’offerta delle auto in vendita: per lo più auto da restauro (prestare sempre molta attenzione ai veicoli provenienti dalla Germania: la ruggine è molto diffusa e spesso molto profonda, anche sui mezzi più giovani) e qualche intrigante “youngtimer”.
Un ultimo consiglio per chi volesse mettere in agenda un evento Veterama: dedicare l’intero weekend, ancor meglio se accampati in camper o altro mezzo (storico) di fortuna… E “gute reise!”.
Testo e foto di Luca Gastaldi