Fiat Nuova 500 Sport: riaccende l'entusiasmo - Ruoteclassiche
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26/05/2022 | di Fabrizio Greggio
Fiat Nuova 500 Sport: riaccende l’entusiasmo
Per riaccendere l'interesse sulla Nuova 500, la Fiat sfrutta l’impresa di Carlo Abarth, il quale con esemplare elaborato conquista a Monza ben sei primati. Da quell’esperienza nasce la Sport.
26/05/2022 | di Fabrizio Greggio

Per riaccendere l'interesse sulla Nuova 500, la Fiat sfrutta l’impresa di Carlo Abarth, il quale con esemplare elaborato conquista a Monza ben sei primati. Da quell’esperienza nasce la Sport.

Nell’articolo sulla Fiat Nuova 500 abbiamo accennato alla Fiat 500 Sport, promettendovi che avremmo trattato più diffusamente questa versione. Ed eccoci puntuali. Come sottolineato, l’esordio dell’utilitaria non è salutato dai favori del pubblico e della stampa. La scarsa potenza del bicilindrico raffreddato ad aria, la modesta elasticità di marcia, la velocità massima di soli 85 km/h, il cambio non sincronizzato, lo sterzo senza “ritorno”, l’esecuzione molto sommaria della carrozzeria suonano come un pesante atto d’accusa verso la Casa torinese. Le immatricolazioni del nuovo modello nei primi tre mesi dal lancio, del resto, non lasciano adito a dubbi: in tutto solo 7.538 esemplari; nello stesso periodo in Italia si vendono 22.652 unità della 600 e 10.282 esemplari di 1100.

Arriva lo Scorpione - In questo quadro a tinte fosche si inserisce il mago dei motori Carlo Abarth, che al Salone di Torino del 1957 presenta una versione corsaiola della 500. La cura del preparatore si traduce in una potenza di ben 19 CV, sufficienti a far oltrepassare il muro dei 100 km/h. L’autentico colpo di teatro avviene dal 13 al 20 febbraio 1958, quando all’autodromo di Monza la Fiat 500 Elaborazione Abarth è protagonista di una maratona non stop di sette giorni, affidata alla guida di sei piloti – Remo Cattini, Armando Giuberti, Mario Guarnieri, Corrado Manfredini, Mario Poltronieri e Bernard Cahier. Ulteriormente elaborata (con un rapporto di compressione di 10,5:1), la piccola utilitaria percorre 18.186 chilometri alla media oraria di 108,252 km/h, fissando sei primati, senza peraltro accusare alcun malfunzionamento.

Un’occasione colta al volo - L’eco dell’impresa sul circuito brianzolo è notevole e la Fiat, nel tentativo di rilanciare le vendite deludenti della 500, coglie al volo l’occasione e mette in cantiere una sua versione spinta della vetturetta. Nasce la Nuova 500 Sport, sigla interna 110.100. Dal punto di vista meccanico la cilindrata viene elevata a 499,5 cc, mentre il rapporto di compressione sale a 8,6:1; vengono adottati un nuovo albero a camme in acciaio (anziché in ghisa) con diversa fasatura, valvole di aspirazione e scarico maggiorate (rispettivamente di 2 e 1 mm), condotti lucidati, puleggia del ventilatore più grande e un carburatore Weber 26 IMB (in luogo del 24). Anche la dinamo viene rivista. Il risultato? Ben 21,5 CV e una velocità di oltre 105 km/h (nella prova pubblicata da Quattroruote nel settembre del 1958 si toccano i 105,882 km/h). Il debutto avviene il 26 maggio alla 12 Ore di Hockenheim, dove la Sport conquista i primi quattro posti della categoria. Un trionfo.

Carrozzeria inedita - Proprio in vista del prevalente impiego in gara e quindi per incrementare sia la sicurezza sia la rigidezza della scocca, la 500 Sport viene proposta nell’inedita versione berlina, distinta da un tetto interamente metallico percorso da tre nervature longitudinali, che affianca la Trasformabile che (nel 1959 sarà sostituita dalla Tetto Apribile). Nel luglio del 1958 la prima costa 615.000 (da novembre il prezzo scende a 560.000 lire), la seconda 550.000 (495.000 da novembre). La carrozzeria della Sport è disponibile unicamente in livrea grigio chiaro (codice 672), ravvivata dal rosso (codice 110) delle bande laterali e dei cerchi ruota (che dal luglio del 1959 vengono verniciati Alluminio 690). L’avventura della Sport, che esordisce nell’estate del 1958, si chiude nell’autunno del 1960.

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