Gilles 40 Sulle ali del vento è la mostra per emozionarsi - Ruoteclassiche
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15/05/2022 | di Carlo Di Giusto
Gilles 40 Sulle ali del vento è la mostra per emozionarsi
Gilles 40 Sulle ali del vento, la mostra che celebra i 40 anni dalla prematura scomparsa del pilota canadese, è ora aperta al pubblico fino al 31 luglio: il ricordo di Villeneuve emoziona ancora.
15/05/2022 | di Carlo Di Giusto

Gilles 40 Sulle ali del vento, la mostra che celebra i 40 anni dalla prematura scomparsa del pilota canadese, è ora aperta al pubblico fino al 31 luglio: il ricordo di Villeneuve emoziona ancora.

Qualunque cosa abbiate deciso di fare da qui a fine luglio, mettete in programma un giro in Motor Valley. A Nonantola, a due passi da Modena, dove il Museo Cantina Giacobazzi/Gavioli ospita la mostra Gilles 40 Sulle ali del vento - probabilmente irripetibile - ad alto tasso di emozione. Certo, chi ha vissuto quegli anni lì, consapevolmente s'intende, è a rischio commozione intensa, ma pure chi ha solo sentito parlare dell'Aviatore non può restare indifferente, guardando - e immaginando - filmati, fotografie, soprattutto oggetti, pezzi di automobili e di carta, l'impressionante raccolta di cimeli della famiglia Giacobazzi, che quel piccolo funambolo del volante l'aveva adottato, sostenuto, supportato. E che non ha ancora smesso di amarlo. "Gilles è lì dentro, andiamo a salutarlo", ha detto qualcuno.

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Si diceva, una mostra probabilmente irripetibile. In effetti, non capita tutt'i giorni una cosa così, di osservare da vicino qualcosa che è appartenuto, che è stato toccato, indossato o distrutto da un personaggio così unico, immenso e affascinante qual è stato Gilles Villeneuve. Caschi, tute, guanti, scarpette. Locandine, comunicati stampa. Volanti, o quel che ne resta dopo voli impressionanti. I pezzi rimasti miracolosamente integri della sua 126 C2: il volante, appunto, una bandella della cintura di sicurezza, il musetto della Ferrari, l'ala maciullata nell'impatto, il contagiri e il pedale dell'acceleratore salvato da un meccanico "perché Gilles era uno che pestava forte". E poi le auto, naturalmente: una 208 che Gilles Villeneuve aveva provato a Fiorano nel gennaio del 1982, la 312 T4, le carrozzerie della T2 e della T5.

A fare gli onori di casa c'erano naturalmente Antonio e Jonathan Giacobazzi, key executive relationship manager in Ferrari, le autorità locali, un tale ingegner Mauro Forghieri, che dispensava storie e autografi, un numero indefinito di persone giovani da tantissimo tempo, ex meccanici di sicuro a guardar loro le mani, spesso amici di piloti. E una moltitudine di magliette rosse a rendere omaggio a Gilles Villeneuve. E giù lacrime, abbracci, sorrisi e lambruschi. No, non è normale all'inaugurazione di una mostra.

A chi dobbiamo essere grati per tutto questo? Ai Giacobazzi, per cominciare. Ma anche ad Alessandro Rasponi, l'artista che ha portato un pizzico della sua magia (20 opere dedicate a Villeneuve, tra cui quella realizzata per la copertina di AutoItaliana), poi a Matteo Brusa, che ha curato l'allestimento di Gilles 40 Sulle ali del vento, a Mauro Battaglia di VisionUp che si è accollato l'onere organizzativo e probabilmente anche all'anima di don Sergio Mantovani, che da quelle parti ha lasciato un segno troppo marcato per non sentirne ancora l'influenza. Fidatevi, Gilles è lì che vi aspetta.

Gilles 40 Sulle ali del vento resterà aperta fino al 31 luglio, da martedì a domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, presso il Museo Cantina Giacobazzi/Gavioli in via Provinciale Ovest, 55 aNonantola. Il biglietto intero costa appena 8,00 euro, ma se siete clienti Bper Banca o tesserati Aci o Aci Storico l'ingresso vi costerà soltanto 6,00 euro. I biglietti li trovate qui.

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