Una sperduta contea della Georgia, due cugini scavezzacollo con gli stivaletti da cowboy (come cantava Augusto Martelli nella sigla “La ballata di Bo e Luke”) e, soprattutto una Dodge Charger dall’inconfondibile carrozzeria verniciata di arancione, numero 01 dipinto sulle fiancate e bandiera sudista sul tetto con la scritta “General Lee”. Sono i protagonisti di Hazzard, serie televisiva di grande successo andata in onda negli Usa a cavallo tra gli anni 70 e gli anni 80 - più precisamente dal 1979 al 1985 - e arrivata in Italia sulle allora reti Fininvest due anni dopo.
Inseguimenti e salti
Questi sono gli ingredienti principali di Hazzard. Generazioni intere sono cresciute al suono del clacson che riproduce le prime note di “Dixie Land”, inno non ufficiale degli Stati Confederati, rimanendo a bocca aperta ogni volta che la potente muscle car si esibiva in uno dei famosi salti. Pare che in sette anni la produzione fu capace di distruggere oltre 300 esemplari, nonostante fosse stata allestita una carrozzeria nel luogo delle riprese in grado di sistemare le auto incidentate a tempo di record.
Pastore chiama pecorelle smarrite
Brevemente, il telefilm raccontava le avventure di Bo, Luke, della cugina Daisy e dello zio Jesse alle prese con Boss Hogg e i poliziotti Rosco P. Coltrane (con il fido cane Flash), Enos e Cletus oltre ad altri personaggi come il meccanico Cooter. Ogni episodio seguiva sostanzialmente la stessa trama, con Boss Hogg che intrallazzava con criminali e loschi figuri per combinare affari illeciti cercando nel contempo di incastrare i cugini Duke per farli finire in prigione. A condire il tutto, gli inevitabili inseguimenti per le strade sterrate con la Dodge di traverso braccata dalle auto della polizia e il famoso intercalare alla radio CB “Pastore chiama pecorelle smarrite” con cui zio Jesse cercava di localizzare i nipoti per correre ad aiutarli a bordo del suo pick-up Ford.
V8 potentissimi
Dicevamo delle oltre 300 Dodge Charger distrutte: alcuni anni fa ne sono state ritrovate centinaia abbandonate da un demolitore, anche se poche apparentemente erano auto originali. Gli esemplari sopravvissuti hanno raggiunto quotazioni altissime, ma, in generale, la Dodge Charger R/T del 1969 è una delle muscle car più amate e ricercate dai collezionisti. La sigla R/T sta per “Road and Track” e identifica allestimenti più sportivi: la coupé americana poteva contare su un classico V8 in varie cilindrate e potenze e nel corso delle varie stagioni ne furono usati esemplari diversi. Generalmente si trattava di 383 ci ovvero circa 6,3 litri per 325 CV anche se normalmente questa versione adottava il 440 “magnum” da 7,2 litri e 375 CV oppure il prestigioso 426 HEMI da quasi 7 litri e 425 CV. Quest’ultimo però non fu mai usato nelle auto trasformate in Generale Lee.
Perché arancione?
Una curiosità che riguarda la vernice arancione: nell’episodio dove si svela la nascita della Generale Lee, al momento di scegliere il colore, Cooter confessa di non avere altro che dei barattoli di quel colore. Poco male, l’effetto finale sulla Charger è spettacolare e ha contribuito a rendere quest’auto uno dei miti tra le auto “televisive”. Un’altra curiosità riguarda le portiere saldate: fu una cosa casuale perché durante le prime riprese la maniglia rimase danneggiata non permettendo di aprire la portiera e Tom Wopat (Luke) uscì dal finestrino, cosa che fu molto apprezzata dal regista per l’effetto scenico, tanto che decise di renderlauna caratteristica stabile del Generale Lee.