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In vendita l’Alfa Romeo più bella di sempre

Questione di gusti, ma sono molti gli addetti ai lavori che giudicano la 6C 3000 CM Superflow IV di Pininfarina la più incantevole delle Alfa Romeo. Andrà all’asta a Pebble Beach a una quotazione non ancora dichiarata

Via via che si completano i cataloghi delle più importanti case d’asta presenti a Monterey il prossimo agosto si chiarisce anche il grande spessore qualitativo che caratterizzerà gli incanti in programma. Gli annunci si susseguono sempre più incalzanti e dopo la Porsche Type 64 del 1939, la vettura che ha dato origine al mito di Zuffenhausen (in vendita da RM Sotheby’s); dopo la Ferrari 312T del 1975 che ha regalato il primo titolo mondiale a Niki Lauda (andrà in vendita da Gooding&Co.), un’altra vettura è destinata a diventare la star di Monterey: l’Alfa Romeo 6C 3000 CM Superflow IV carrozzata da Pininfarina nel 1960. Venne infatti presentata al Salone di Ginevra di quell’anno e accolta con grande clamore.

I numeri di un pezzo super esclusivo. La 6C 3000 CM (acronimo di Competizione Maggiorata) Superflow IV (quarta e ultima evoluzione di questo modello da parte di Pininfarina) è una delle più importanti realizzazioni del carrozziere torinese e della storia dello stile. Pininfarina, infatti, creò quattro differenti carrozzerie tra il 1956 e il 1960 sul telaio tubolare spaceframe della 6C 3000 CM, vettura nata nel 1952-1953 per le gare della Categoria Sport (realizzata in sei esemplari: quattro coupé e due Spider). Tutte le vetture erano dotate del sei cilindri in linea da 3,5 litri, 270 CV, 250 km/h, con sei carburatori singoli, doppio albero a camme in testa e lubrificazione a carter secco.

Il tocco magico di Pininfarina. Dopo la stagione di gare del 1954, una di queste, la 6C 3000 CM telaio 00128, fu assegnata alla Pininfarina per realizzare delle show car da esibire nei vari Saloni dell’auto.  La prima Superflow fu presentata al Salone di Parigi del 1956, con fari carenati in plexiglass, pinne posteriori, l’impiego del plexiglass nella copertura superiore dei parafanghi anteriori, e alcune soluzioni stilistiche che prefiguravano le forme della Duetto.

Aumenta la sportività. La seconda presentava una nuova livrea rossa e un anteriore più affusolato; sulla terza (del 1959) Pininfarina introdusse il tetto apribile ma tolse la carenatura dei fari; e nel 1960 la 00128 fu presentata nella versione Superflow IV, con tutto il padiglione in plexiglass sostenuto da una barra longitudinale in acciaio cromato, i fari carenati, una grande presa d’aria sul cofano anteriore, altre prese d’aria in corrispondenza del parafango posteriore e due uscite d’aria alla fine dei parafanghi anteriori, e nell’insieme uno stile più sportivo delle precedenti Superflow.

Una vita in America. La Superflow IV debuttò al Salone di Ginevra del 1960 e venduta ad un concessionario Alfa Romeo in Colorado. Passò di mano ma rimase negli Usa per molti anni fino a quando non tornò in Europa per far parte della collezione del Rosso Bianco Museum di Peter’s Kaus in Germania possessore all’epoca della più grande collezione di auto sportive al mondo (oltre 200 vetture).

Campionessa d’eleganza. Nel 2005 Kaus vendette la sua collezione e questa Alfa Romeo venne acquistata dall’attuale proprietario che dopo averlo restaurata la espose a Pebble Beach nel 2013, dove vinse il premio di classe. Nel 2014 si mise in mostra al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este ma senza ottenere premi mentre nel 2017 si aggiudicò il premio Best of Show al Concorso di Eleganza Salon Privé, uno dei più prestigiosi d’Europa. Ora il cerchio si chiude e la 6C 3000 CM Superflow IV torna a Pebble Beach. Probabilmente per una vendita storica.

 

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