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“In viaggio con la Mehari” di Giancarlo Siani

23 settembre 1985, moriva a Napoli su una Citroën Mehari, Giancarlo Siani, vittima della camorra per aver descritto sul quotidiano “Il Mattino” i possibili scenari criminali dopo l’arresto del boss di Torre Annunziata Valentino Gionta. Siani aveva solo venticinque anni quando percorse in lungo e in largo i vicoli di Torre Annunziata e di Napoli alla ricerca della verità; la sua vettura, spartana e curiosa, ma sorprattutto di un verde che non poteva passare inossservato, rimase nella memoria di molti, così come la denuncia coraggiosa del suo proprietario.

Una storia raccontata nel libro “L’Abusivo” di Antonio Franchini, a cui è ispirato il film di Marco Risi “Fortapàsc”. Prima della realizzazione della pellicola la vettura era stata ritrovata in Sicilia, quindi acquistata a un’asta giudiziaria e abbandonata in aperta campagna. Ora è stata riparata e già da tre anni, il 23 settembre a Napoli, si svolge la manifestazione “In viaggio con la Mehari” (che ha avuto anche due trasferte a Roma e Bruxelles, entrambe nel 2013).

In ricordo di Giancarlo Siani, quest’anno sarà presentata fino a venerdì 25 settembre una rassegna cinematografica a tema, con proiezioni dei film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana,  “La mafia uccide solo d’estate” di Piff Piefrancesco Diliberto e “L’estate sta finendo. Storia di Giancarlo Siani” di Alessandro Chiappetta, con regia di Graziano Conversano.

Elisa Latella

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