L’italiana Kimera Automobili ha recentemente svelato al mondo la sua ultima “creatura”, la EVO37 Martini 7, una serie speciale messa a punto in collaborazione con Martini e Miki Biasion. Il modello, realizzato in soli 37 esemplari, raccoglie, amplificandola, l’eredità della vettura da cui discende in maniera diretta, la EVO37 opera prima della Casa cuneese.
Radici nel passato. Si tratta di un tributo, in piena filosofia restomod, alla leggendaria Lancia Rally 037 del Martini Racing Team, di cui riprende la livrea, e alla sua gloriosa epopea sportiva degli anni 80 e 90 coronata da sette vittorie iridate nel Mondiale Rally. La Kimera EVO37, dunque, affonda le proprie radici nel passato, con l’obiettivo però di far rinascere un’icona dell’automobilismo come se la vettura dell’epoca fosse stata concepita oggi, approfittando quindi di conoscenze e tecnologie moderne.
Il nome è tutto un programma. La denominazione Martini 7 del modello richiama direttamente alle versioni speciali Martini 5 e 6 (il numero progressivo dei titoli mondiali vinti) che nei primi anni 90 furono realizzate sulla base della Lancia Delta Integrale, riconoscibili per le fiancate decorate con le strisce blu, azzurre e rosse e con l’orgogliosa scritta World Rally Champion, proprio come il modello attuale.
Presente e passato. Nella sua sede di Cuneo Kimera Automobili è riuscita a mettere allo stesso tavolo gli uomini del passato e quelli del presente: Claudio Lombardi, Sergio Limone e Vittorio Roberti hanno tramandato esperienza e know how ai tecnici che hanno lavorato sulla EVO37, mentre il due volte campione del mondo rally Miki Biasion ha potuto invece trasmettere al titolare e pilota Luca Betti le sensazioni di guida e di comportamento delle vetture torinesi che hanno conquistato così tanti titoli iridati.
Richiami e migliorie. Le citazioni al passato della Kimera EVO37 Martini 7 non si limitano ai colori, ma vengono richiamate in numerosi dettagli realizzati in maniera maniacale. Gli esterni sono caratterizzati da un pacchetto aerodinamico in carbonio con splitter, minigonne ed estrattori nolder sulle griglie frontali. Sulle fiancate si trovano invece prese d’aria naka così come sui laterali del cofango anteriore che presenta un lunotto rinnovato.
Rivisitazione in chiave moderna. La coda dispone di un sistema di sgancio rapido che permette di intravedere la meccanica, esattamente come la 037 gruppo B evo 2: si possono scorgere la culatta del cambio, ma soprattutto gli scarichi, anch’essi come all’epoca, a doppio cono intersecato, ma con una rivisitazione in chiave moderna e con un trattamento in materiale ceramico bianco che, oltre a migliorare le prestazioni, richiama il colore della carrozzeria Martini Racing, quest’ultima arricchita da una moderna perlatura.
L’abitacolo, in classico stile racing, è dominato da fibra di carbonio a vista e tessuto in alcantara azzurro con cuciture rosse a contrasto per rivestimenti, sellerie, pannelli porta e cielo. Il cruscotto richiama i colori dei contagiri arancione fluorescente delle vetture da gara e il funzionamento di ogni pulsante sulla plancia è “spiegato” da un’etichetta esattamente come all’epoca. Nel tunnel centrale, infine, sono presenti due manettini per la regolazione dell’Abs Motorsport e del traction control.
Motore da 550 CV e massa contenuta a 1.100 kg. Le prestazioni della Martini 7 sono state notevolmente migliorate rispetto alla sorella EVO37 grazie all’uso massiccio di carbonio e kevlar, che ha permesso di contenere la massa entro i 1.100 kg, ma anche e soprattutto grazie alla rapportatura più corta del cambio e al settaggio specifico del motore che in questa serie speciali guadagna 50 CV arrivando a quota 550 CV con un rapporto peso-potenza di 1 a 2 CV/kg.
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