Presentata nel 1954 come MY 1955, con il suo 70° compleanno la Ford Thunderbird ci fa capire quanto siano lontani gli anni d’oro dell’esplosione del rock and roll, del benessere diffuso, del mito americano che illuminava i sogni dei giovani europei e di un edonismo automobilistico impensabile ai giorni nostri.
Americana ma ispirata alle europee
La rivale per eccellenza della Chevrolet Corvette – almeno nei primi anni – e come lei solida icona del motorismo a stelle e strisce, era nata in realtà su ispirazione delle sportive europee che in quegli anni riscuotevano, pur rivolgendosi a una nicchia di mercato, un successo crescente negli Stati Uniti. L’aspetto, di auto bassa, filante, ammiccante, con una vistosa presa d’aria sul cofano e due soli posti, non doveva però trarre in inganno: la vera indole della Thunderbird era quella della “cruiser”, a suo agio a Coconut Grove o sulla Ocean Drive.
Un successo immediato
L’impostazione era infatti decisamente “yankee”, a partire dal motore, un classico V8 di 4.8 litri (292 cid) e 193 CV, abbinato a un cambio manuale a tre marce. Il telaio era a longheroni e traverse, sospensioni anteriori a ruote indipendenti e posteriori a ponte rigido con balestre semiellittiche longitudinali. Poteva sfiorare i 170 km/h e solo nei primi dieci giorni di commercializzazione ne furono ordinate 3.500, quando la Ford aveva previsto di venderne 10 mila all’anno. E questo, nonostante alcuni piccoli difetti prontamente risolti dall’anno successivo, ovvero nuove bocchette di ventilazione sui parafanghi anteriori, maggiore spazio nel bagagliaio grazie allo spostamento della ruota di scorta in un apposito alloggiamento esterno (Continental kit) e due caratteristici oblò di vetro nell’hardtop per migliorare la visibilità posteriore. Questi ultimi diventeranno uno dei segni distintivi della “T-Bird”.
Più potenza per consolidare le vendite
Il 1956 aveva portato anche novità a livello meccanico, sotto forma dell’opzione di un nuovo V8 di 5.1 litri (312 cid) da 218 CV, che passavano a 228 nella versione con trasmissione “Ford-O-Matic”. Servofreno, alzacristalli elettrici e servosterzo continuavano a essere a richiesta. Le vendite si mantennero sugli ottimi livelli del primo anno, confermando la Thunderbird come un’auto dall’ottimo equilibrio tra prestazioni e comodità, dal look distintivo e dal prezzo competitivo, grazie all’intelligente utilizzo di molti componenti derivati da modelli di grande serie, per contenere i costi.
L’ultima a due posti
La T-Bird del 1957 è l’ultima a due posti e a livello estetico si riconosce per i nuovi paraurti e griglia anteriore, mentre la ruota di scorta viene nuovamente alloggiata all’interno del bagagliaio, ma in posizione verticale. Vengono anche introdotti sedili a regolazione elettrica “Dial-o-Matic”, che si spostavano automaticamente all’indietro allo spegnimento del motore, per consentire un’uscita più agevole, tornando alla posizione impostata una volta riavviato il propulsore. Il V8 di 5.1 litri viene proposto anche sovralimentato, con potenze di 300 o 340 CV a seconda delle versioni. Ma il 13 dicembre termina la produzione e si chiude un’epoca. Il modello del 1958 sarà più grande, con quattro posti e pur mantenendo il nome “Thunderbird” non avrà più le stesse caratteristiche che avevano decretato l’avvio del successo di questa vettura.