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02/02/2006 | di Redazione Ruoteclassiche
LA PISTA UN LONTANO RICORDO
Presentata a New York nel 1971, era caratterizzata da forme più muscolose, che già a colpo d’occhio facevano intuire le prestazioni del poderoso V12 di 5,3 litri. Da sportiva nervosa e impegnativa era diventata una granturismo borghese, dotata persino di cambio automatico. Fu quasi con sorpresa che alla Jaguar si resero conto che non si progettava […]
02/02/2006 | di Redazione Ruoteclassiche

Presentata a New York nel 1971, era caratterizzata da forme più muscolose, che già a colpo d'occhio facevano intuire le prestazioni del poderoso V12 di 5,3 litri. Da sportiva nervosa e impegnativa era diventata una granturismo borghese, dotata persino di cambio automatico.

Fu quasi con sorpresa che alla Jaguar si resero conto che non si progettava un motore nuovo fin dai tempi del mitico 6 cilindri "XK" del 1948. La soluzione più immediata fu quella di capitalizzare per l'ultima volta la straordinaria vitalità di quel 6 cilindri, accoppiandone due a V con una angolo di 60°. Il progetto prese corpo nel 1964 con una cilindrata di 5 litri, una distribuzione con quattro alberi a camme in testa e alimentazione a iniezione: erogava 502 CV a 8000 giri/min e finì per essere montato sulla "XJ 13", un'innovativa vettura sperimentale.

Ma per non rischiare una concorrente in famiglia del loro modello di maggior successo, i responsabili Jaguar preferirono equipaggiare la "E-Type" con il motore V12, opportunamente "civilizzato": cilindrata aumentata a 5343 cm³, distribuzione a due soli alberi a camme in testa, quattro carburatori Stromberg in luogo dell'iniezione indiretta Lucas e potenza di 272 CV. Si dovette predisporre un'estesa serie di modifiche per ospitare il nuovo gruppo propulsore. Freni, sospensioni, ruote ecc. dovettero essere ridimensionati per adeguarsi alle prestazioni più elevate; il passo venne allungato e la carreggiata allargata. Su strada, la "E-Type" terza serie assunse un aspetto più poderoso, cui partecipò in buona misura anche la presa d'aria anteriore, sempre di forma ellittica, ma dotata di una grigliatura.

Così rinnovata, essa debuttò al Motor Show di New York del 1971. Equipaggiata con quel gigantesco motore, con la trasmissione automatica e con il servosterzo, l'ultima nata assunse i connotati di una veloce granturismo borghese, rinunciando quasi per intero alle caratteristiche dell'auto sportiva, veloce e impegnativa che aveva riscosso così ampi consensi. Nel settembre 1974 l'ultimo esemplare lasciò la linea di montaggio (furono 72.507 in oltre 14 anni), ma la notizia fu resa nota solo nel febbraio 1975, per consentire ai concessionari di vendere le ultime vetture rimaste.

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