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La speciale Hyundai Pony per l’inaugurazione del Motorstudio di Busam

Hyundai celebra l’apertura del nuovo Motorstudio di Busan con l’esposizione “Reflections in Motion”. Tra le protagoniste della retrospettiva dedicata alle arti e al design c’è la showcar che omaggia la Hyundai Pony del 1975: un restomod effettuato sulla berlina media disegnata da Giugiaro negli anni 70.

Il nuovo centro Hyundai Motorstudio di Busan è la sesta struttura polifunzionale che la Casa coreana ha  aperto al pubblico, dopo i centri di Seoul, Goyang, Hanam, Pechino e Mosca.
“Hyundai Motorstudio è uno spazio che consente ai clienti di sperimentare il nostro marchio attraverso una varietà di attività artistiche e culturali che riflettono la nostra identità e visione di brand”, dichiara Cornelia Schneider, Vicepresidente e Responsabile del Marketing Esperienziale Globale di Hyundai Motor. “Ci auguriamo che i visitatori di Hyundai Motorstudio Busan apprezzeranno l’esplorazione e la forza del design, partecipando in prima persona al processo creativo. Qui vedranno come questo aspetto possa reinventare la nostra vita quotidiana”.
L’apertura del Motorstudio è coincisa con quella della mostra “Reflections in Motion”, l’esposizione che tra autovetture e veicoli per la mobilità futura racconta la relazione astratta tra design e tempo. Non mancano poi opere d’arte prettamente concettuali realizzate da artisti contemporanei, le quali parallelamente al nuovo corso stilistico delle vetture esprimono la nuova visione estetica del brand Hyundai.

Una nuova estetica. L’apertura del Motorstudio è coincisa con quella della mostra “Reflections in Motion”,  l’esposizione che, tra autovetture e veicoli per la mobilità futura, racconta la relazione astratta tra design e tempo. Non mancano poi opere d’arte prettamente concettuali realizzate da artisti contemporanei, le quali parallelamente al nuovo corso stilistico delle vetture esprimono la nuova visione estetica del brand Hyundai.

Retrofuturista. Tra le protagoniste assolute della mostra c’è la Hyundai Pony prima serie rivisitata in chiave futuristica: una showcar marciante che si avvale di una propulsione elettrica e che a livello estetico si caratterizza per le linee anni 70 abbinate a molti particolari ripensati con il gusto attuale.
Ad esempio, i paraurti sono integrati nella scocca e presentano un nuovo pattern geometrico in luogo dei classici paracolpi cromati del modello d’origine. La fanaleria anteriore, con quattro proiettori circolari, mantiene l’impostazione iniziale, ma i gruppi ottici adottano la tecnologia a led. Ancor più scenografici i fanali posteriori “Pixel Led”, con illuminazione a pittogrammi, una tecnologia che ha debuttato con la Hyundai Ioniq 5. I cerchi in lega, dallo stile minimal, si ispirano invece al disegno di quelli montati sulla Pony seconda serie del 1982. Un ulteriore tocco tecnologico è dato dalle due microcamere, che integrate in calotte dalle linee rétro sopperiscono ai tradizionali specchietti retrovisori.

Stile vintage. Gli interni, nonostante alcune licenze contemporanee, ricalcano un gradevolissimo stile vintage. Le volumetrie della plancia e la disposizione dei comandi rimangono invariate, ma le bocchette di areazione circolari, il volante a tre razze e gli alzacristalli “a manovella” sono stati ristilizzati. Completamente riviste la console centrale e la strumentazione. Al posto della leva del cambio c’è un comodo portabicchieri mentre il pezzo forte è la plancia: gli strumenti analogici hanno lasciato il posto a dei particolarissimi indicatori catodici.

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