Lancia Delta, tutte le sportive a trazione anteriore - Ruoteclassiche
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04/06/2019 | di Cesare Emanuele Scanzi
Lancia Delta, tutte le sportive a trazione anteriore
04/06/2019 | di Cesare Emanuele Scanzi

Non solo 4WD, Integrale ed Evo: la Delta, prima dell'avvento delle quattro ruote motrici, è stata declinata dalla Casa torinese in diversi modelli sportivi a trazione anteriore. Scopriamoli insieme.

La Lancia Delta nasce nel 1979 dalla matita di Giorgetto Giugiaro come alternativa, all'interno del Gruppo Fiat, alla Ritmo, nata appena un anno prima. Il differenziale tra le due auto si misura da subito sul fronte della qualità costruttiva e dell'immagine: rispetto alla cugina, la Delta è più elegante e meglio rifinita.

Sotto il cofano il motore della Ritmo. La prima versione sportiva della Delta, che si discosta nettamente dai modelli 1300 e 1500, è la GT 1600, equipaggiata con il motore della Fiat Ritmo 105 TC. Oltre alla targhetta "GT" sulla calandra e "GT 1600" alla base del portellone, la si riconosce anche per le maniglie delle portiere brunite, i cerchi in acciaio di disegno diverso (optional anche i multirazza in lega) e la strumentazione di nuovo disegno. Sotto il cofano il 4 cilindri bialbero 1600, già utilizzato su Beta e Trevi, con accensione elettronica sviluppa una potenza di 105 cavalli. La trazione è anteriore, il cambio a cinque marce e l'impianto frenante con quattro dischi (gli anteriori maggiorati) più servofreno. La GT 1600 scatta da 0 a 100 km/h in 10”2, percorre il chilometro da fermo in 32 secondi e raggiunge una punta massima di 180 km/h. Rimane in produzione fino al 1986, per un totale di poco più di 32.500 esemplari. Verrà sostituita da una nuova versione a iniezione elettronica, con il motore ruotato di 180° e leggermente inclinato per abbassare il baricentro. La potenza, però, scende a 90 Cv.

Alta fedeltà. Nella primavera dell’83 la gamma si allarga ancora con il ritorno di una sigla mitica: HF, ovvero High Fidelity (alta defeltà), un marchio di fabbrica per i modelli Lancia più sportivi. Oltre alla Beta Montecarlo, alla Beta e Trevi Volumex e alla siderale 037 Stradale (200 esemplari prodotti entro fine anno per ottenere l’omologazione in Gruppo B) entra così in produzione la Delta HF. Esternamente presenta cerchi specifici, cornici dei vetri di colore nero, specchio laterale di design differente, spoiler sulla parte terminale del padiglione, minigonne e scritta turbo sul sottoporta. Il motore è quello della GT 1600, ma più sportivo in virtù dell'aggiunta di un turbocompressore Garrett da 0,55 bar di pressione abbinato a un intercooler (sul cofano motore sono presenti due prese d’aria che vi convogliano un flusso fresco per l’impianto di sovralimentazione). Come la GT 1600 ha l’alimentazione a carburatore e l’accensione elettronica Marelli con sensore di detonazione. Cambiano anche i pistoni e le valvole, viene aggiunto un radiatore dell’olio e la testata viene irrobustita. La potenza cresce fino a 130 cavalli. Accreditata di un peso di 1000 Kg, la Delta HF sfiora i 200 km/h e copre il chilometro con partenza da fermo in 29”9. Di serie ha il volante regolabile in altezza con corona in pelle, fari alogeni, lunotto termico con tergi e luci retronebbia.

Mette il turbo. Un gradino ancora più in alto si colloca la versione HF Turbo, con motore da 140 Cv e velocità massima superiore a 200 km/h. Si contraddistingue, nella prima versione, per i cerchi in lega di design diverso, la scritta HF Turbo su calandra e portellone e lo specchietto laterale lato passeggero. All'interno spicca il tachimetro con fondo scala a 240 km/h. Il restyling del 1986 ne ingentilirà il frontale, mentre dal 1991, con la coppia di luci anteriori di forma tonda e il rigonfiamento sul cofano propria, sembrerà una vera e propria Integrale in miniatura.

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