Lancia Thema Turbo i.e. 8V, lusso veloce - Ruoteclassiche
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09/10/2024 | di Andrea Paoletti
Lancia Thema Turbo i.e. 8V, lusso veloce
La più potente tra le versioni della prima serie (tranne la “8.32”) coniuga alla perfezione prestigio e confort, con prestazioni sportive
09/10/2024 | di Andrea Paoletti

L’ultima grande berlina Lancia di successo. Parliamo della Lancia Thema, la cui eredità mai raccolta a dovere ha finito per avvolgere nell’aura giusta una delle berline simbolo degli anni 80 (e della prima parte dei 90). Difficile negarlo, ancora oggi la sua linea mostra un equilibrio perfetto tra eleganza e dinamismo, rafforzato, nella versione turbo a iniezione elettronica, da prestazioni eccezionali.

Per “eludere” il fisco. Chi, a metà anni 80, cercava una berlina di rappresentanza, comoda ma soprattutto veloce, si trovava di fronte a un dilemma: tralasciamo la scelta “filosofica” tra produzione nazionale e le tedesche BMW, Mercedes e Audi (con la 100 “C3”), per focalizzarci su un dettaglio molto più pratico, ovvero la tassazione. Le vetture oltre i due litri erano pesantemente “vessate” a livello fiscale (Iva raddoppiata) e questo portò un proliferare di motori turbocompressi per donare più potenza ai 2.0 aspirati, che di rado superavano i 120 CV.

A quasi 220 km/h nel lusso. La Thema Turbo i.e. non faceva eccezione e grazie a una turbina Garrett T3 raggiungeva i 165 CV, che, combinati a un peso di circa 1.150 kg (avete letto bene, non è un errore...), si traducevano in poco più di sette secondi per toccare i 100 km/h e in una velocità di punta di 218 km/h. Una trasformazione degna di Dr Jekyll e Mr Hyde che non snaturava, ma al contrario esaltava, una vettura che era il punto di riferimento per qualità degli interni, tra pelle Poltrona Frau e Alcantara e possibili dotazioni come climatizzatore automatico, tetto apribile elettrico, sedile guida riscaldato e a regolazione elettrica.

Doppio temperamento. Molto veloce, moderna, insomma bellissima: il lusso sulla Thema sposava una sportività che emergeva anche da dettagli come icerchi di lega a otto razze (unico difetto, la misura da soli 14”) e i fendinebbia, immancabili in quegli anni. Tutti pazzi per la Thema, insomma, con i concessionari travolti dalle richieste, a maggior ragione per quella che, nel 1984 - quattro decenni fa - anno della sua presentazione, era una berlina molto brillante, quasi arrabbiata, con le ruote anteriori sempre pronte a graffiare l’asfalto.

Desiderata e accessibile. Dal punto di vista meccanico, il quattro cilindri di 1.995 cm³ era disposto trasversalmente, abbinato a un cambio a cinque rapporti, mentre le sospensioni erano a quattro ruote indipendenti, con i freni a disco (di cui gli anteriori autoventilanti) servoassistiti potevano essere dotati, a richiesta, dell’Abs. Inoltre, tornando per un attimo alla parte estetica, si poteva scegliere tra 14 colori di carrozzeria, di cui nove metallizzati. Prodotta in seguito anche in versione station wagon, la Thema Turbo prima serie è stata a lungo la più apprezzata, anche grazie a un prezzo tutto sommato equilibrato, se si pensa che la 8.32, la Thema-Ferrari, unica a vantare prestazioni superiori, costava quasi il doppio.

In risalita. Snobbata per anni, come spesso accade alle berline, da un po’ la Thema sembra sia tornata in auge tra i collezionisti, con quotazioni in ascesa che fanno il paio con i pochissimi esemplari superstiti in condizioni originali. Difficile ormai mettere le mani su una “Turbo” prima serie sana a meno di sette mila euro, che salgono a oltre dieci mila nel caso di un esemplare in ottime condizioni.

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