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Lauda rivive a Monterey: all’asta la sua Ferrari 312 T

Il 16 e 17 agosto, a nemmeno tre mesi dalla scomparsa di Niki Lauda, la casa d’aste americana Gooding & Co metterà in vendita la vettura che nel 1975 gli ha regalato il primo titolo mondiale

Una delle Formula Uno più prestigiose della storia può essere vostra. A condizione che abbiate la possibilità di spendere almeno sei milioni di euro, se tutto va bene. Gooding & Co., che la metterà in vendita nella settimana di Pebble Beach, non ha ancora reso pubblica la stima d’asta, ma la cifra ipotizzata potrebbe non essere sufficiente. Soprattutto se si confronta con la quotazione raggiunta dalla Ferrari F1 con cui Michael Schumacher vinse il GP di Monaco del 2001, aggiudicata nel novembre 2017 a 6,4 milioni di euro. Considerando l’emozione planetaria che ha suscitato la recente scomparsa di Niki Lauda c’è da scommettere che l’assegno da staccare per portarsela a casa dovrà essere molto più corposo.

Solo per intenditori. La Ferrari 312T, oltretutto, è una delle monoposto di Maranello con un contenuto storico tra i più elevati della Formula Uno. Vide la luce nel 1975 in sostituzione della vecchia 312 B3/74, ormai superata. Mauro Forghieri realizzò una monoposto rivoluzionata rispetto alla precedente, sia nel design, sia nei contenuti tecnici.

La “T” sta per trasversale. Montò un cambio trasversale (da cui la denominazione T), lo posizionò davanti all’asse posteriore, in basso, in modo da migliorare le prestazioni in curva, modificò la parte anteriore della carrozzeria rendendola più stretta, per indirizzare meglio i flussi d’aria meglio verso i radiatori, e la rese imbattibile. Nel complesso, il modello 312T (in tutte le sue varianti) vinse 27 gare, quattro campionati Costruttori e tre Piloti, diventando uno dei modelli di maggior successo nella storia della Formula Uno.

Cinque su sei. Quella che andrà all’asta è la 312T telaio 022. Con lei Lauda vinse nel 1975 tre delle cinque gare a cui partecipò, conquistando sempre la pole. La 022 fu quindi fondamentale per la conquista del suo primo titolo mondiale e per quello vinto dalla Ferrari, il primo dal 1964 quando si impose con John Surtees (Campione del mondo) e con Lorenzo Bandini.

Due volte con Clay. La 022 venne anche guidata in due occasioni da Clay Regazzoni: una nel 1975 e l’altra nel 1976. La vettura era così avanzata che fu infatti impiegata anche l’anno successivo, fino a quando, a seguito di una uscita di pista del pilota svizzero al Grand Prix del Sudafrica, fu ritirata dalle corse. Per vent’anni è appartenuta al collezionista Jacques Setton, quindi da John Bosch dei Paesi Bassi e ora viene offerta da una importante collezione americana, che la possiede dal 2008.

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