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10/04/2002 | di Redazione Ruoteclassiche
LE FRECCE TRICOLORI
Una sfida su prestazioni, tecnica e linea è quella che, negli anni 70, contrappose tre granturismo emiliane: Ferrari “365 GT4 BB”, Lamborghini “Countach LP 400” e Maserati “Bora 4.9”. Tutte con motore posteriore-centrale e disegnate dai migliori carrozzieri italiani: nell’ordine, Pininfarina, Bertone e Giugiaro.La “365 GT4 BB” (“BB” sta per “berlinetta boxer”), presentata nel 1971 […]
10/04/2002 | di Redazione Ruoteclassiche

Una sfida su prestazioni, tecnica e linea è quella che, negli anni 70, contrappose tre granturismo emiliane: Ferrari "365 GT4 BB", Lamborghini "Countach LP 400" e Maserati "Bora 4.9". Tutte con motore posteriore-centrale e disegnate dai migliori carrozzieri italiani: nell'ordine, Pininfarina, Bertone e Giugiaro.
La "365 GT4 BB" ("BB" sta per "berlinetta boxer"), presentata nel 1971 e commercializzata nel 1973, è la prima Ferrari di serie con motore a 12 cilindri posteriore. Fra i suoi punti di forza, l'ottima posizione di guida, le prestazioni eccezionali e la notevole maneggevolezza. Qualche problema viene dalla trasmissione, sottodimensionata per la potenza di 360 CV del motore. La manutenzione non è facile, soprattutto quella dei carburatori.
La Lamborghini vantava, al momento del lancio della "Countach", l'esperienza della "Miura". L'allora direttore tecnico, Paolo Stanzani, volle tuttavia qualcosa di diverso, con motore longitudinale e cambio rivolto verso l'avanti alla ricerca di una migliore distribuzione dei pesi, schema che comportò l'adozione di un albero di trasmissione sotto il propulsore. La "Countach" fu presentata a Ginevra nel 1971 come prototipo e la prima serie (cui appartiene l'esemplare illustrato nelle foto) fu prodotta, dal marzo 1975, in sole 150 unità, identificate dagli appassionati come "ruote strette". La vettura è molto rumorosa e ha un abitacolo molto caldo. Richiede una guida esperta per essere redditizia nel misto, con i freni che mostrano chiari limiti.
La "Bora", che nel 1971 interruppe la serie delle Maserati a motore anteriore, ha tutti i tratti tipici della granturismo italiana: eleganza, potenza, maneggevolezza, una frenata vigorosa e sicura. Il cambio è uno ZF a cinque marce: gli innesti sono secchi e precisi, ma richiede di essere manovrato con decisione. Lo sterzo (un po' pesante in manovra) ha il sistema idraulico Citroën, che governa anche l'impianto frenante. La visibilità è buona davanti, quasi nulla dietro.
Nel complesso, la "Bora" si distingue dalle altre due GT perché, pur con la soluzione tecnica estrema del motore posteriore centrale, conserva in parte il carattere delle vere Maserati: è lussuosa e confortevole, piuttosto spaziosa, veloce, ma mai troppo faticosa. Fra le tre è anche la più abbordabile (la quotazione attuale è sui 100 milioni di lire, all'incirca lo stesso prezzo della "Countach", ma molto meno dei 190 milioni necessari per acquistare una "BB"). Se il giudizio riguarda invece le prestazioni velocistiche, il testa a testa, sul filo dei 300 orari, è tra Ferrari e Lamborghini. Se, infine, diamo più importanza al valore della macchina e all'appeal del marchio, non ci sono dubbi: la Ferrari è sempre la Ferrari.

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