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LOUIS RENAULT E IL TERZO REICH

È accaduto a tanti, volenti o nolenti, di collaborare (o doversi difendere dall’accusa di averlo fatto) con regimi compromettenti durante la seconda guerra mondiale: la Fiat di Giovanni Agnelli in Italia, Citroën, Peugeot e Renault in Francia.

E proprio Oltralpe il caso del fondatore del marchio francese, Louis Renault (1877-1944), torna alla ribalta per la richiesta avanzata dagli eredi al Tribunale di Parigi di un risarcimento per l’esproprio dell’azienda voluto da De Gaulle nel 1945, un anno dopo la morte di Renault, accusato di aver lavorato per i tedeschi (nella foto, la fabbrica di Parigi).

La nazionalizzazione rientrò in un clima da caccia alle streghe in cui la Francia cadde all’indomani della liberazione e fu una concessione di De Gaulle ai sindacati. Del resto,fu proprio Louis Renault, parlando degli occupanti nazisti, a dichiarare “meglio dare loro il latte o si prenderanno le mucche”, come pure a farsi fotografare al Salone dell’auto di Berlino, mentre decanta le doti di una sua vettura a Hitler e Göring.

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