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26/09/2003 | di Redazione Ruoteclassiche
L’ULTIMO ANNO DEL CLASSICO
La carrozzeria disegnata dall’atelier milanese era elegante e a quell’autotelaio sportivo andava a pennello. Ma fece una sola stagione, perché passò subito di moda, superata da una nuova tendenza stilistica (ben sintetizzata dalla Citroën “Traction Avant”), che guardava all’aerodinamica e rappresentava la modernità con linee sfuggenti e raccolte. Presentata nel marzo 1934 alla stampa (che […]
26/09/2003 | di Redazione Ruoteclassiche

La carrozzeria disegnata dall'atelier milanese era elegante e a quell'autotelaio sportivo andava a pennello. Ma fece una sola stagione, perché passò subito di moda, superata da una nuova tendenza stilistica (ben sintetizzata dalla Citroën "Traction Avant"), che guardava all'aerodinamica e rappresentava la modernità con linee sfuggenti e raccolte.

Presentata nel marzo 1934 alla stampa (che la giudicò subito magnifica), l'Alfa Romeo "6C 2300" raccolse nell'aprile successivo anche il consenso del pubblico, al Salone dell'automobile di Milano. Era in effetti una vettura eccezionale, sviluppo di un progetto che, dopo avere fatto tappa a quota 1750 e 1900 cm³, aveva finalmente raggiunto la vetta: 2300 cm³. Eppure, durò appena un anno e fu prodotta in soli 225 esemplari per la serie "Turismo" e 473 per la "Gran Turismo". Perché? Quando nacque, la sua linea non era soltanto superata, era già diventata antica.

Tra il 1934 e il 1935, il design automobilistico aveva sposato una nuova filosofia, quella dell'aerodinamica. Basta ricordare che il 1934 fu l'anno della Citroën "7 Traction Avant" e che la Fiat stava già preparando il lancio della "1500". La "6C 2300" vestiva invece un abito vecchio su una meccanica d'avanguardia e, inevitabilmente, soccombette. La sua unica stagione fupersino esaltante. Vestita da Casaro, Castagna, Farina, Touring, ebbe un abito raffinato anche dalla stessa Casa. Tra tutte le carrozzerie, la Touring si distingue però per una migliore distribuzione dei volumi.

Questa versione, che costava circa 42.000 lire (il prezzo di un appartamento a Milano), ha una linea tradizionale e, dal punto di vista meccanico, è perfetta: motore, ripresa, confort, velocità: tutto da cinque stelle. La "6C 2300" fu provata da famosi giornalisti e il giudizio fu sempre entusiastico. Ma non erano questi ultimi a provarle.

A differenza di quanto avviene oggi, la Casa metteva sì a disposizione la vettura, ma a guidarla doveva essere un suo pilota. Per la "6C 2300" fu addirittura scomodato il campione Nando Minoia, che portò a spasso, lungo il percorso della VI Coppa Milano-Sanremo, il giornalista Italo Luraschi con moglie.

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