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04/02/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Marchio Alfa Romeo, com’era e come (forse) sarà
La storia del marchio Alfa Romeo affonda le radici in un passato lontanissimo. Le componenti dello stemma - la croce rossa su fondo bianco e il biscione - furono scelte proprio per marcare l'appartenenza dell'azienda alla città di Milano, dove l'Alfa Romeo fu fondata nel 1910 con la ragione sociale di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili.
04/02/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

La storia del marchio Alfa Romeo affonda le radici in un passato lontanissimo, fra draghi, crociati e leggende di cui si è quasi perduta memoria. Le componenti dello stemma - la croce rossa su fondo bianco e il biscione - furono scelte per marcare l'appartenenza dell'azienda alla città di Milano, dove l'Alfa Romeo fu fondata nel 1910 con la ragione sociale di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. La croce rossa, stemma del comune di Milano, risale al 1100; prima ancora, però, fu il segno distintivo dei crociati, a cui apparteneva anche Ottone Visconti, comandante delle truppe lombarde e membro della famiglia che trecento anni più tardi avrebbe conquistato la Signoria di Milano.

Il biscione fu adottato da Matteo Visconti, reggitore di Milano, che attinse alla tradizione regionale e dichiarandosi discendente dei Longobardi scelse il loro stemma di famiglia, che comprendeva appunto un serpente. Al rettile aggiunse anche il drago, ucciso dal suo antenato Uberto di Angera.

E veniamo alla storia molto più recente: quando Nicola Romeo acquistò nel 1915 la fabbrica milanese, nello stemma dell'azienda comparve il cognome dell'indutriale napoletano. Le due corde annodate nel bordo sono nodi sabaudi, inseriti come omaggio alla Casa dei Savoia. La prima variazione significativa arrivò solo nel 1925, quando lo stemma venne rinchiuso da una corona d'alloro per celebrare la leggendaria vittoria della P2 nel primo Campionato del Mondo di Automobilismo.

Nel 1933, per contrassegnare le vetture da esportazione, ecco comparire la scritta "Milano"; nel 1946, alla caduta della monarchia, i nodi sabaudi vennero sostituiti da due linee ondulate. Dal '46 al '51 ci fu anche una versione del marchio completamente rossa, che contrassegnò, tra le altre, anche l'Alfa Romeo 159 di Fangio e la 6C 2500 Touring "Villa d'Este", una delle più belle autovetture prodotte nella storia dell'automobilismo. Con l'apertura nel 1971 dello stabilimento di Pomigliano d'Arco, nei pressi di Napoli, fu rimosso definitivamente il nome del capoluogo lombardo. Nel 1982, a cadere del tutto è la corona d'alloro, che era già stata assottigliata in precedenza.

Il 24 giugno 2015, in occasione della presentazione della prossima berlina del Biscione (si chiamerà Giulia?), ci sarà un ulteriore restyiling, anticipato dal marchio - di colore bianco - apparso nella zona posteriore della nuova Ferrari SF15T. Noi abbiamo fatto qualche ipotesi su come potrebbe essere la versione definitiva.

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