Maroc Challenge, gara nel deserto per nostalgici analogici - Ruoteclassiche
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17/01/2024 | di Cesare Sasso
Maroc Challenge, gara nel deserto per nostalgici analogici
La ventesima edizione della rievocazione di un pezzo della Parigi-Dakar degli anni 70. Una gara nel deserto senza assistenza e con mezzi arrangiati
17/01/2024 | di Cesare Sasso

Attraversare il Marocco sulle orme degli impavidi viaggiatori overland degli anni Settanta, senza assistenza tecnica né mezzi ipertecnologici. Mentre il Dakar Rally (che della capitale del Senegal conserva solo il nome) entra proprio in questi giorni nel vivo in Arabia Saudita, lo scorso dicembre (dal 2 all'8) la variegata carovana della Maroc Challenge ha attraversato in lungo e in largo il Paese del Maghreb. A trionfare in una delle categorie nel secondo appuntamento del 2023 è stata una Burton, la piccola kit car basata sulla indistruttibile Citroën 2CV condotta in gara dal team italiano di WeGo.

Un viaggio competitivo. La Maroc Challenge è la rievocazione di un pezzo della Parigi-Dakar degli anni 70, ma guai a definirla una semplice corsa automobilistica: a stretto contatto con la cultura locale e l’ospitalità marocchina, i partecipanti attraversano luoghi di grande fascino e si immergono totalmente nella cultura locale, nella natura e nelle sue avversità. Il tutto all’insegna dello spirito di avventura dei tempi che furono, quando la tecnologia non era invasiva e vivere l’emozione del momento era più importante di comunicarla agli altri. Lo spirito della gara è infatti rievocare le competizioni d’antan dove i partecipanti erano poco esperti e le auto erano arrangiate alla buona per la traversata del deserto. Una spedizione amatoriale di alto livello, insomma.

Record la ventesima edizione. Duecento le squadre partecipanti alla seconda edizione del 2023, che si sono date battaglia a colpi di cronometro partendo da uno spettacolare passaggio lungo la cordigliera dell’Atlante; la gara è iniziata a Ifrane per poi concludersi dopo sei giorni ai piedi dell’Erg Chebbi. Il tutto all’insegna della varietà, tra tappe di montagna con viste e paesaggi meravigliosi che si alternavano a zone pietrose con piste sia veloci sia più lente, a tratti di terra o sabbia oppure sovrastate dalle dune. Scenari da sogno ma sfiancanti, con oltre duemila chilometri di prove cronometrate che hanno messo a dura prova gli equipaggi.

Vittoria per i milanesi di WeGo. E in questa edizione c’è stato anche un po’ di tricolore sul podio. Raggiunge infatti il gradino più alto per la categoria Autovetture 4x2 la Burton condotta da Fabio Morelli e Paolo Ricaboni. La vettura fa parte della flotta di WeGo, start-up milanese up che offre servizi di noleggio d'auto d'epoca e tour guidati proprio con le kit car olandesi basate sulla meccanica della Citroën 2CV, accessibili tramite una app.

Burton, una kit car stilosa e molto accessibile. Nel 1978 in Olanda i fratelli Göbel iniziarono a costruire insieme la loro prima "piccola auto", partendo da una cremagliera dello sterzo di un camion Daf e un motore Zundapp. Nei 20 anni successivi si dedicarono a perfezionare il concept, per il quale la scelta ricadde sulla robusta meccanica della 2CV, nascosta dalla silhouette di una vettura anni Cinquanta ispirata ai capolavori di Bugatti, Delahaye, Morgan e Jaguar. Un’origine umile e casalinga per un’auto senza fronzoli e dal peso irrisorio, che in Olanda si può acquistare (in kit di montaggio) per poco meno di 5.000 euro (più la 2CV donatrice di telaio, motore e altri organi meccanici).

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