È online da qualche settimana Matching Number, un marketplace evoluto dedicato a ricambi e automobilia per auto da collezione. Il sito è frutto dell’idea di Gianluca Nardino e Francesco Mozzone, due giovani startupper con il pallino dei motori che dopo aver collaborato a iniziative digitali in altri settori hanno deciso di buttarsi nel mondo della auto storiche.

Approccio 2.0 alla ricerca dei ricambi. Che sia un commento a un articolo di Ruoteclassiche, un post social o un esclamazione al punto ristoro di un raduno il lamento è sempre quello: il digitale ci sta allontanando sempre di più dal mondo delle auto. E noi, appassionati di quelle un po’ più su di età, ci sentiamo condannati a diventare una minoranza fonte di imbarazzo, una comunità isolata in un mondo velocissimo e smartphone-dipendente. Vero o falso che sia, beneficiamo già da tempo invece della facilità con cui computer e telefoni ci permettono di cercare informazioni, scoprire eventi o addirittura acquistare le auto stesse grazie a siti di annunci, aste online, eccetera Possibilità in parte già estesi al mondo della ricambistica, per il quale da oggi si può contare su uno strumento in più.

L’ispirazione dal mondo degli orologi. L’idea alla base di Matching Number è quella di facilitare la ricerca online dei ricambi per auto d’epoca, spesso difficile. Da un lato esistono già operatori la cui strategia commerciale si basa su siti di e-commerce; questi, tuttavia, sono spesso ancora figli di architetture degli anni Novanta e Duemila. Due quindi le sfide. Da un lato offrire un’alternativa ai portali generalisti attraverso cui permettere, per esempio, di effettuare ricerche filtrando per modello; dall’altro far arrivare a portata di smartphone i commercianti e gli artigiani di una volta, quelli la cui unica leva di marketing è sempre stata il passaparola degli appassionati e che difficilmente si metterebbero da soli a pensare a uno sbocco digitale per magazzini spesso sterminati, ma assolutamente analogici. Il modello seguito dalla società è quello dei grandi portali digitali che si sono sviluppati nel mondo degli orologi, a cui va il merito di aver sistematizzato l’offerta nel settore e oggi sono così seguiti e importanti da rappresentare spesso il “borsino” più usato dai collezionisti in cerca di una valutazione. Non stupisce l’interesse dei fondatori per il mondo dell’auto storica: un settore virtualmente sconfinato, con transazioni per decine di miliardi di dollari ogni anno.

Salvare le competenze. L’approccio di Matching Numbers punta anche a trovare una soluzione per un altro problema che affligge il mondo delle storiche: la progressiva perdita di competenze a causa dell’inevitabile invecchiamento degli operatori, non compensato da un adeguato arrivo di “nuove leve”. Oltre alla piattaforma online infatti l’obiettivo della società è quello di formare le figure professionali dei catalogatori, ovvero dei giovani che sviluppino le competenze necessarie per catalogare, descrivere e inserzionare interi stock di ricambi per auto d’epoca. Un’attività che richiede metodo da archivista, conoscenza del settore e anche doti da psicologo, con le quali affiancarsi a commercianti e artigiani che non sempre vedono di buon occhio l’avanzata della tecnologia.

Già raccolti 500.000 euro. L’iniziativa ha già suscitato l’interesse di un parterre eterogeneo di soci fondatori, tra cui alcuni investitori specializzati in start-up, esperti di logistica e collezionisti. La cifra, di tutto rispetto per questo genere di investimenti early stage, ha permesso ai due fondatori di lasciare i precedenti impieghi e dedicarsi a tempo pieno allo sviluppo della piattaforma. Le risorse serviranno oltre che per perfezionare la piattaforma online anche per rafforzare la struttura dell’azienda in termini di assunzione e formazione di catalogatori e per avviare una seconda fase di sviluppo, questa volta orientata all’estero.

Nuova vita ai fondi di magazzino. L’obiettivo finale di Matching Number? Creare un portfolio di venditori fidati con un catalogo di qualità da portare finalmente nel terzo millennio, che permetta di dare una nuova vita ai fondi di magazzino e aumentare la visibilità degli operatori del settore - quelli italiani sono apprezzatissimi in tutto il mondo - nel mercato domestico e in quelli internazionali. Certo, viene meno la teatralità della caccia al pezzo perduto in qualche magazzino polveroso dove qualcuno, solo prendendo in mano il tuo campione ormai inservibile, sparisce 5 minuti per poi rispuntare dallo scaffale con quello che stavi cercando. Romanticismo a parte però, si tratta di una bella iniziativa per rendere la gestione e la preservazione di un’auto d’epoca alla portata di un sempre crescente numero di appassionati.