Dopo aver celebrato la storica vittoria della Ferrari 499P — che ha interrotto un digiuno lungo 58 anni — il Circuit de la Sarthe è tornato ad esser protagonista lo scorso weekend con Le Mans Classic. Tra le 800 auto da corsa iscritte c’era anche una McLaren F1 GTR, il gioiello della Casa di Woking nato sulla base della hypercar progettata da Gordon Murray e sviluppato con l’aiuto di Paul Rosche per BMW Motorsport.
Vittoria al debutto. 17 giugno 1995: schierate in griglia ci sono sette McLaren pronte alla sfida che durerà 24 lunghissime ore. Nonostante siano all’esordio e derivino di fatto da una vettura di serie, le F1 GTR mostrano fin da subito il loro potenziale, anche e soprattutto nei confronti delle velocissime Sport Prototipo. La McLaren #59 — Yannick Dalmas, Masanori Sekiya, J.J. Letho — è già saldamente in testa dopo la seconda ora di gara: sarà un vero e proprio dominio per il marchio britannico, perché oltre a conquistare la vittoria, ben quattro F1 GTR saranno nelle prime cinque posizioni dopo la bandiera a scacchi. In una delle edizioni più piovose che si ricordino della endurance francese.
Storia dell’automobilismo. Frutto del geniale professor Murray, la McLaren F1 è considerata da molti la prima e definitiva hypercar stradale: telaio monoscocca in fibra di carbonio, materiali hi-tech — kevlar, titanio, magnesio, oro —, insieme alla particolarissima configurazione a tre posti con pilota al centro. La velocità massima dichiarata è di 370 km/h. A spingerla, un dodici cilindri BMW aspirato da 6.1 litri — 6.064 cm³ per la precisione — con V di 60° chiamato S70/2: monoblocco e testate in lega di alluminio, fasatura variabile delle valvole Vanos — una tecnologia relativamente nuova per l'epoca che garantiva la massima flessibilità di controllo sulle quattro valvole per cilindro — alberi a camme con trasmissione a catena e lubrificazione a carter secco.
Numeri da capogiro. Il propulsore, nella versione omologata per la strada, utilizzava un rapporto di compressione di 11:1 per produrre 618 CV a 7.400 giri/min e 650 Nm di coppia a 5.600 giri/min. Nella versione da corsa — declinata in tre modelli differenti dal ’95 al ’97, tra cui la variante “a coda lunga” — eroga invece 600 cavalli, limitati mediante delle restrizioni sull’aspirazione per rispettare il limite di potenza imposta dal regolamento FIA.
Successo storico. E la presenza d’onore della ipersportiva inglese alla Le Mans Classic è una celebrazione del marchio fondato da Bruce McLaren, perché la vittoria alla Le Mans del 1995 segnò un nuovo importante capitolo del prestigioso palmarés della Casa: a fianco delle vittorie in Formula 1 (compreso il GP di Monaco) e della 500 Miglia di Indianapolis.