McLaren: un’ipoteca sulle F1 storiche per raccogliere fondi - Ruoteclassiche
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15/05/2020 | di Redazione Ruoteclassiche
McLaren: un’ipoteca sulle F1 storiche per raccogliere fondi
La grave crisi economica causata dal Coronavirus potrebbe spingere McLaren a ipotecare le vetture storiche e il quartier generale.
15/05/2020 | di Redazione Ruoteclassiche

L’impatto del Coronavirus sull’economia mondiale è stato devastante. La Mc Laren è in serie difficoltà e sta valutando di ipotecare le sue monoposto storiche e l’intero complesso di Woking.

Per far fronte ad una situazione finanziaria resa difficile dalla pandemia, parte della straordinaria collezione di monoposto storiche McLaren potrebbe essere ipotecata così come l’intero quartier generale. I vertici dell’azienda in questo modo pensano di poter recuperare 275 milioni di sterline: una soluzione simile a quella optata dai colleghi della Williams. Il team di Grove ha ricevuto un prestito da parte di Michael Latifi (per ironia della sorte azionista McLaren…) a titolo di garanzia sulle 100 vetture di F1 e sull'azienda. Secondo Sky News, la strategia adottata dalla McLaren e dal suo consulente JP Morgan sarebbe stata presa in seria considerazione dopo che la richiesta di sussidi per 150 milioni di sterline presentata tramite il dipartimento per strategie aziendali McLaren è stata respinta dal governo britannico.

Una collezione straordinaria. Alcune monoposto erano già state vendute in tempi passati, ma la superba collezione include i pezzi più preziosi: le vetture più vincenti e titolate della storia McLaren. Tra queste anche quelle guidate dal campione brasiliano Ayrton Senna. Due anni fa la McLaren MP4-8 con cui Senna vinse il GP di Monaco nel 1993 venne messa all’asta e acquistata da un noto pilota… Stando a quando riporta Sky News il quartier generale McLaren varrebbe circa 200 milioni di sterline, mentre la collezione potrebbe valere ancora di più: 250 milioni di sterline.

Una situazione difficile. Come moltissime altre realtà, anche McLaren ha risentito della forte contrazione del mercato. Sia il reparto corse, McLaren Racing che quello produttivo, McLaren Automotive accusano il colpo: poche gare e poche vendite hanno portato l’azienda a dover lasciare a casa una cospicua fetta di personale. Un portavoce conferma “Stiamo valutando diverse opzioni per raccogliere fondi e dare una mano al marchio in una situazione difficile". Alcune tra le monoposto della collezione erano vincolate ad un accordo stilato nel 2017, quando l'azienda stava cercando di riacquistare la quota azionaria dell'uscente team principal Ron Dennis: 13 vetture da Formula 1 rappresentavano il titolo di Ron Dennis, che dal canto suo avrebbe dovuto ricevere una somma pari a 37,5 milioni dilazionata dagli altri azionisti McLaren. Il pagamento è stato estinto correttamente e le MP4 sono rimaste alla McLaren.

Le più preziose. Le vetture nella lista includevano la MP4/1, la primissima monoposto da Formula Uno in fibra carbonio, realizzata dopo la fusione tra la Project 4 di Ron Dennis e la McLaren (1981); la MP4/2 di Niki Lauda (1984); la MP4/5 di Alain Prost (1989), le MP4/5B e la MP4/6 di Ayrton Senna (1990-91), le MP4/13 e /14 di Mika Hakkinen (1998-99) e la e la le MP4/23 di Lewis Hamilton (2008). Tra le vetture indicizzate, anche quelle delle stagioni 1985, 1986 e 1988, compresa la mitica MP4/4-1: la più vincente della storia del team; così come la MP4/8 con cui Senna vinse il GP d'Australia 1993 e infine l'unica MP4/8 “prototipo” con motore Lamborghini, mai usata in gara.

Non possiamo sapere come verrà risolta questa situazione, l’auspicio è quello che McLaren possa riprendersi senza dover rinunciare al proprio patrimonio storico. Un’idea romantica, forse, e che esula dalle logiche economiche, ma è anche vero che senza le sue auto e le sue imprese la McLaren perderebbe una parte significativa della sua storia e della sua identità.

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