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Mercedes 300 SL, 65 anni sulle “ali di gabbiano”

Il suo nome è leggenda, sia sulle strade sia nelle corse. Compie questo mese sessantacinque anni la Mercedes-Benz 300 SL W198, un’icona senza tempo. 

La Mercedes 300 SL Gullwing W194, la prima “ali di gabbiano”, era nata senza alcun intento produttivo. Mercedes aveva ripreso la produzione dopo la fine del conflitto con grandi difficoltà ma aveva comunque ricominciato a pensare, parallelamente ai modelli stradali, al ritorno in uno dei settori in cui aveva saputo esprimersi meglio: le corse.

 

Una signora tutta d’un pezzo. Il Reparto sportivo, guidato da Alfred Neubauer, aveva messo a punto un nuovo telaio in tubi d’acciaio ma, per mantenere un’adeguata rigidità era necessario che l’ossatura della macchina mantenesse una maggiore altezza sui brancardi, rendendo perciò impossibile utilizzare due portiere normali. Nacque, perciò, l’idea di tenere le fiancate “piene” e di creare due ingressi in abitacolo invero piuttosto scomodi, che prendessero anche parte del tetto. Ma che portavano grandi benefici di robustezza a tutto il traliccio.

Nata per vincere. Sotto il cofano fu installato un 6 cilindri in linea della serie 300 a quattro porte, dotato di tre carburatori Solex doppio corpo, erogava 175 cavalli. Con un peso largamente inferiore a 1150 kg, toccava i 240 km/h. Il debutto della 300 SL avvenne alla Mille Miglia del ’52, tenutasi il 3 e 4 maggio. Vinse la Ferrari 250 S di Bracco-Rolfo ma la nuova 300 Sport Licht con quelle due porte così originali arrivò seconda (Karl King e Hans Klenk) a poco più di quattro minuti di distacco. La 300 SL vinse quindi la 24 Ore di Le Mans, la Mille Chilometri del Nurburgring e la Carrera Panamericana. Un risultato straordinario per essere il primo anno di corse. 

American dream. Il vulcanico Max Hoffman, importatore di Mercedes sul mercato americano, aveva un fiuto formidabile per trovare nuovi clienti per le auto europee. Nell’estate del ’53 riuscì a convincere i vertici Mercedes a costruire per i clienti d’oltroceano una versione stradale della W194 da corsa. La sua preghiera, accompagnata dalle rassicurazioni sul successo che la macchina avrebbe avuto commercialmente, fu ascoltata e sei mesi dopo l’inizio del progetto, al Salone di New York, il 6 febbraio 1954, la Mercedes 300 SL Gullwing W198 faceva il suo sonoro debutto.

Sorellina col vento nei capelli. Sullo stand del costruttore apparve anche la sua versione “junior”, la piccola 190 SL con carrozzeria roadster. Lo stile della Gullwing W198 era quello della versione da corsa ma con cofano più lungo e forme leggermente differenti, più incisive. Il motore sei cilindri in linea, disposto nel vano motore leggermente inclinato, fu equipaggiato con l’iniezione diretta e abbinato a un cambio a 4 marce. Con una potenza massima di 215 cavalli, fu dichiarata una velocità massima di 260 km/h.

Poche ma belle e buone. La produzione cominciò ufficialmente nell’agosto ’54 e, fino al ’57, ne furono prodotti 1370 esemplari in acciaio, la maggior parte esportati sul mercato americano. A questi si aggiunsero solo 29 unità equipaggiate con carrozzeria in alluminio (più leggera di 130 kg della corrispondente in acciaio) e prodotte tra il ’55 e il ’56. Mercedes-Benz produsse, infine, un unico esemplare in vetroresina rinforzata.

Per iniziare bene l’anno. Un modello così iconico che Ruoteclassiche ha deciso di omaggiare in un modo diverso dal solito sul numero del mese scorso. Qui, nella sezione “Regine del passato”, intitolata “Colpo grosso all’Avana”, è protagonista una Mercedes 300 SL del 1955 ritrovata a L’Avana, a Cuba. Dopo essere stata smontata in tutte le sue parti per essere trasferita nel nostro paese, un temerario (e caparbio) collezionista è riuscito a riportarla all’originario splendore.

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