Difficile, molto difficile succedere a una coupé dal design rigoroso e senza tempo. Alla Mercedes-Benz lo sapevano benissimo, ma quando, al Salone di Detroit del 1997, presentano la CLK - sigla che sta per "coupé leicht kurz", ovvero "coupé leggero a passo corto" - sono moderatamente ottimisti. La reazione positiva di stampa e pubblico di fronte al netto cambio stilistico, dimostra che anche questa volta la Casa tedesca ha fatto centro.
Tra Classe C e Classe E. La CLK, che andava a sostituire il modello C124, proponeva infatti, sulla meccanica della Classe C, una carrozzeria che ricalcava fedelmente quella della contemporanea Classe E (W210), con i quattro fari rotondi come elemento forte di rottura e fianchi morbidi e sinuosi, addirittura muscolosi all’altezza dei parafanghi posteriori. La versione più potente al momento del lancio era la CLK 320, spinta dal primo 6 cilindri a V stradale prodotto dalla Mercedes, in grado di raggiungere i 218 CV e spingere la coupé tedesca a 240 km/h, con uno 0-100 coperto in 7,4 secondi. Per il resto, l'avantreno a doppio braccio oscillante e il retrotreno multilink erano derivati dalla Classe C, mentre l'impianto frenante prevedeva di serie, oltre all'Abs, anche il Bas (Brake assist system), che interveniva in caso di brusca frenata, e l’Asr, ovvero il controllo elettronico della trazione.
Sportiva e/o elegante. Due erano gli allestimenti, “Sport” ed “Elegance”, con quest’ultimo che presentava cornici dei finestrini cromate e cerchi di lega a cinque razze, rispetto a quelli di alluminio lucidato della Sport, con pneumatici 205/55R16 anteriori e 225/50R16 posteriori. Di serie su entrambe, i sedili (con regolazione elettrica) e il volante rivestito di pelle, oltre all'“Easy Entry System”, che spostava automaticamente in avanti i sedili anteriori, per facilitare l’accesso ai posti dietro. C’erano anche climatizzatore automatico bizona e specchietti elettrici riscaldati, oltre a rivestimenti di radica di noce, nel caso della Elegance e in simil-carbonio per la Sport.
Un grande successo di vendite. Fedele all’impostazione votata più alla comodità che non alle performance tra le curve, la CLK èun successo immediato: ne vengono infatti prodotte, fino al maggio 2002, un totale di 233.367 unità, ovvero addirittura il 65% in più di veicoli rispetto alla linea di produzione delle coupé della serie "124" in un periodo di nove anni. Curiosamente, il modello più diffuso è proprio la CLK 320, con 68.778 unità, che comprendono anche gli esemplari prodotti a partire da agosto 1999, ovvero quelli sottoposti al leggero restyling, con la comparsa degli indicatori di direzione integrati negli specchietti.
Può essere un investimento. A quel punto viene anche eliminato dalla gamma l’allestimento “Sport”, lasciando la classica “Elegance” e la “Avantgarde”, dalla dotazione ancora più ricca. Visto il grande numero di esemplari prodotti, una CLK 320 si può trovare abbastanza facilmente, ma attenzione a perdite e consumo
eccessivo d’olio: per il resto, a un prezzo irrisorio - siamo tra gli ottomila e i dodicimila euro. E con una cifra similesi può stare certi di entrare in possesso di un’ottima coupé, adatta anche ai lunghi viaggi. E destinata, col tempo, ad aumentare di valore.