Mercedes-Benz E63 AMG Station Wagon W211 - Ruoteclassiche
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08/03/2025 | di Andrea Paoletti
Mercedes-Benz E63 AMG Station Wagon W211
Auto da viaggio, da carico, da punte velocistiche esaltanti e con tutta la classe del mondo
08/03/2025 | di Andrea Paoletti

Fedele alla politica AMG di alloggiare i motori più potenti in qualsiasi vano motore in grado di ospitarli (anche a costo di martellate) e per qualsiasi variante di carrozzeria disponibile, la terza generazione della Mercedes-Benz Classe E non tarda a ricevere le cure che già in passato avevano dato vita a mezzi diabolici. Prima alla berlina e poi, nel 2007, anche alla station wagon, viene donato quel V8 aspirato da 6,2 litri che rappresenta uno dei pinnacoli dell’arte motoristica di Stoccarda.

Super V8 da Formula 1. Conosciuto con la sigla M156, presentava albero motore e bielle forgiate, oltre alla testata di lega di alluminio e silicio, roba da Formula 1 per intenderci. Con 514 CV - più di una Lamborghini Gallardo o una Ferrari F430 - era una fonte inesauribile di potenza anche se dotato di meno coppia del V8 turbo della E55 e non si faceva scrupoli a scaraventare in avanti la massiccia station wagon e contemporaneamente all’indietro tutto ciò che si trovava oltre i sedili anteriori, dai passeggeri agli oggetti o animali ospitati nell’immenso vano di carico (da 690 a 2000 litri).

Cambio rapido, con le palette. Tutta l’esperienza di guida della E63 AMG declinata in versione wagon era infatti condizionata pesantemente dal movimento del piede destro, assecondato dal cambio automatico a sette rapporti “Speedshift”, con vere e proprie palette al volante e non gli insulsi pulsanti utilizzati fino a quel momento. Da 0 a 100, con la consapevolezza che era un attimo lasciare una vistosa striscia nera sull’asfalto se solo si esagerava, si impiegavano 4,6 secondi e la velocità massima autolimitata di 250 km/h si raggiungeva molto prima di quanto la massa e le dimensioni (oltre 4,8 metri) avrebbero potuto suggerire. Se si voleva aumentare il brivido e toccare i 300 km/h era sufficiente aumentare l’importo dell’assegno, includendo il pacchetto Performance.

Aggressiva dentro e fuori. A guardarla dall’esterno la solita ricetta minimalista viene in parte disattesa: ritornano quattro evidenti e tonanti terminali di scarico avvolti da una grembialatura sotto al paraurti posteriore, ma basta fare il giro della macchina e sotto al cofano troviamo una presa d’aria con una forma trapezoidale che evoca il muso delle McLaren Mercedes e delle SL del tempo, oltre a tre vezzose griglie di raffreddamento scavate ai lati del paraurti. A completare il look, cerchi a stella da 18” dal disegno esclusivo abbinati a pneumatici 245/40, sospensioni dalla taratura specifica e, all’interno, sedili sportivi rivestiti di pelle Nappa, clima automatico a 4 zone, pedaliera di alluminio e strumentazione dal minaccioso sfondo total black.

I prezzi saliranno. Avvolti in una sensazione di lusso non sfacciato, ma perfettamente funzionale alla vettura, ci si rendeva conto che la distribuzione dei pesi leggermente sbilanciata verso il posteriore (49/51 rispetto a 53/47 della berlina), favoriva il grip e dava soddisfazione anche quando finivano i rettilinei. Insomma, di motivi per innamorarsi di una E63 AMG familiare - ancora un paio d’anni e i primi esemplari saranno ventennali - ce ne sono tanti, quindi forse è ora di iniziare le ricerche, mettendo in conto di uscire dai nostri confini e preventivare un minimo di 25-30.000 euro, destinati probabilmente a salire.

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