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17/05/2002 | di Redazione Ruoteclassiche
MICA FACILE TROVARE UNA Iª SERIE…
Segni particolari la frizione idraulica, il paraurti a doppia lama, lo scappamento centrale, i “mirini” sui parafanghi anteriori e, su quelli posteriori, due fregi con fascia rossa. Ma soprattutto una serie di “difetti” di gioventù che un restauro impeccabile ha mantenuto inalterati. E che sono l’orgoglio del proprietario. Dal 1955 al 1975 fu prodotto quasi […]
17/05/2002 | di Redazione Ruoteclassiche

Segni particolari la frizione idraulica, il paraurti a doppia lama, lo scappamento centrale, i "mirini" sui parafanghi anteriori e, su quelli posteriori, due fregi con fascia rossa. Ma soprattutto una serie di "difetti" di gioventù che un restauro impeccabile ha mantenuto inalterati. E che sono l'orgoglio del proprietario.

Dal 1955 al 1975 fu prodotto quasi un milione e mezzo di "DS", le prime delle quali mostrarono una serie di difetti, dovuti alla complessità meccanica, tali da spingere la stessa Citroën a predisporre una squadra di pronto intervento per i propri clienti.

La "DS" di Giuseppe Torini nasce a Javel, Parigi, nel 1957 e dal 1968 rimane ferma, finché l'attuale proprietario non decide di acquistarla proprio per la sua rarità, nonostante le cattive condizioni e il blocco dell'impianto idraulico. "E' una prima serie", racconta Torini, "e si riconosce, tra l'altro, per la marmitta con il terminale centrale, il lunotto in plexiglas, i baffi che ornano lateralmente i catarifrangenti, il cruscotto in plastica di forma avveniristica".

Dal momento che Torini desiderava la sua "DS" pronta il prima possibile, lasciò al carrozziere solo due mesi di tempo per portare a termine il restauro della carrozzeria. Nel frattempo Torini studiava a memoria il manuale d'officina e un tappezziere rivestiva gli interni con il panno azzurro d'origine. Dopo che anche la moglie di Torini fu conquistata dalla bellezza della vettura appena riverniciata, il restauro proseguì con la sostituzione o la ricostruzione ex novo delle parti meccaniche.

Una volta sprofondati nel morbidissimo sedile, si nota che manca il pedale della frizione, poiché la funzione di innesto e disinnesto è svolta da una pompa collegata al circuito idraulico, mentre il pilota deve solo selezionare la marcia tramite una piccola leva sul cruscotto, dietro il volante; ma il passaggio di marcia è molto lento.

La tenuta di strada della "DS" è eccezionale, i freni sono sicuri e lo sterzo, servoassistito, è preciso, sebbene il ritorno sia un po' lento. Il motore "1900" da 75 CV SAE è quello della vecchia "Traction" e le sue prestazioni sono modeste: la velocità massima è infatti di soli 140 km/h.

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