CMAE, Asi, AC Milano, Riar, Registro Fiat e Registro Lancia e FMI hanno presentato compatti all’assessore Granelli un pacchetto di nuove proposte per la circolazione delle auto da collezione in città.
La settimana prossima verrà proposta in Giunta comunale dall'assessore al Traffico e alla Mobilità del Comune di Milano Marco Granelli una serie di deroghe alle norme attuali che regolano la circolazione all'ombra della Madonnina. I provvedimenti richiesti riguardano l'Area B, che rende “off limits” circa il 70% della città nei giorni feriali dalle 7.30 alle 19.30.
Tavolo di dialogo. Le leggi proposte sono state concordate durante una riunione operativa presso il Comune di Milano voluta il 13 gennaio dall'assessore e organizzata da Marco Galassi, consigliere federale Asi e presidente del Cmae (Club Milanese Automotoveicoli d'Epoca), con la presenza di Geronimo La Russa, presidente dell'Automobile Club Milano, Daniele Santarelli, consigliere delegato del Registro Italiano Alfa Romeo; Edorado Magnone, presidente del Registro Fiat Italiano; Vittorio Leoni, consigliere del Registro Storico Lancia, e Ivan Bidorini, presidente FMI-Federazione Motociclistica Italiana Lombardia.
Via libera. Per tutti i veicoli di interesse storico rimarrebbe l'obbligo attuale di registrazione “una tantum” nel portale del Comune di Milano, ma con una grande svolta nella possibilità di essere usati in città, compresa l'Area C (pagando ovviamente i 5 euro previsti per l'ingresso). Ecco le proposte: libertà totale di circolazione per le moto over 30, per le auto costruite più di 40 anni fa e per i veicoli da 30 a 39 anni di età. In quest'ultimo caso, però, solo con Certificato di Rilevanza Storica (CRS) trascritto sui documenti e obbligo per i proprietari di dimostrare il possesso e la disponibilità di altro veicolo con classe inquinante abilitata a circolare.
Una Black-Box in versione Classic. Due condizioni obbligatorie, il CRS trascritto sulla carta di circolazione e il possesso di un altro veicolo abilitato, anche per i mezzi che risalgono a un arco di tempo compreso tra 20 e 29 anni fa, ma con un totale di 40 ingressi concessi o, in alternativa, l'uso della scatola nera del progetto sperimentale Move-In della Regione Lombardia. La proposta dell'apparecchio da installare, che consente un monitoraggio delle percorrenze reali, è stata avanzata dall'assessore e “definita durante il tavolo di lavoro con limiti fissati ad almeno 1000 km all'anno dentro Milano e con una calibratura specifica sulle esigenze, anche estetiche, delle auto classiche”, spiega Marco Galassi, che un anno fa aveva già sottoscritto una lettera-appello al sindaco Beppe Sala insieme alle stesse organizzazioni.
L'importanza di sgranchirsi le gambe. In definitiva, “l'inquinamento delle storiche è assolutamente irrilevante in quanto i chilometri percorsi sono pochissimi”, ha riferito l'arch. Galassi all'assessore Granelli, rassicurandolo sul fatto che il capoluogo non si ritroverà invaso da un esercito di auto d'antan. “Le storiche sono poche, ma abbiamo bisogno di muoverle, altrimenti muoiono”, e con loro di certo anche l'importante patrimonio culturale che rappresentano e l'indotto economico che generano.