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Museo Ferrari: più spazio per la storia

L’esposizione di Maranello celebra i 70 anni Ferrari aumentando la propria superficie e lanciando due nuove mostre da non perdere. Guarda la gallery

“Occasione migliore del nostro 70° anniversario non poteva esserci”. È il Presidente e Amministratore Delegato del Cavallino dirlo, durante la cerimonia di inaugurazione dei nuovi spazi espositivi e di due nuove mostre tematiche del Museo Ferrari di Maranello. Una cerimonia alla quale Sergio Marchionne non ha voluto mancare per ribadire anche con la sua presenza l’importanza dell’evento.

Il Museo infatti aumenta la sua area espositiva di altri 900 metri quadri, il modo migliore per cercare di venire incontro a un pubblico di appassionati che cresce di anno in anno e che nel 2016 ha raggiunto la cifra di 334.000 (134.000 sono stati invece i visitatori del Museo Ferrari di Modena). Dei 900 nuovi mq, 600 mq sono stati destinati alle mostre e 300 mq allo spazio polifunzionale, un’area in grado di ospitare anche 250 persone, dedicata a eventi, convention e attività didattiche varie. La superficie complessiva del Museo sale così a 4.100 mq.

Due le mostre che si sono inaugurate per l’occasione: “Under the skin” che in italiano è stata tradotta “Ferrari nel profondo”, e “Rosso infinito”. La prima “è un viaggio alla scoperta della Ferrari che parte dalle sue radici” spiega Marchionne, “Il visitatore potrà rivivere la nostra storia attraverso i modelli più gloriosi, le innovazioni tecnologiche e produttive e l’evoluzione del design”. Qui si passa dal mascherone in tondini di ferro della 250 GTO del 1962 alla maquette in legno della 365P del 1966 alla scocca della 250 LM del 1963, alla carrozzeria della 750 Monza del 1954, al telaio della Ferrari 458 Spider del 2011 e a una ricca esposizione di rarità difficili da osservare.

Quanto alla mostra “Rosso infinito”, Sergio Marchionne la spiega così: “Un titolo che vuole sottolineare proprio questa passione senza fine che ci guida dal 1947. Una esposizione che illustra al visitatore le evoluzioni tecniche e di stile che hanno caratterizzato i modelli da strada, da pista e le monoposto di F1 di ogni epoca”. Una sala dove la scena è rubata dalle vetture di F1. Tra queste: la Ferrari F2007 che vinse il Campionato Costruttori e consentì a Kimi Raikkonen di conquistare il Mondiale Piloti; la F1-2000 con la quale Michael Schumacher vinse il Mondiale Piloti per la prima volta dal 1979 (Jody Scheckter) e la Ferrari il Mondiale costruttori; la 312 F1 del 1967, la prima a utilizzare un alettone per la deportanza. Chiude la sfilata la 166 MM barchetta Touring del 1949 vincitrice della 24Ore di Le Mans con Luigi Chinetti.

La mostra “Under the skin” resterà a Maranello fino al prossimo 17 novembre mentre la “Rosso infinito” resterà fino al 31 dicembre 2017. Il Museo è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00 (da novembre a marzo fino alle 18.00.

Gilberto Milano

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