Nordiche da viaggio: Saab 99 Turbo, lo sprint in più che ci voleva - Ruoteclassiche
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24/04/2024 | di Andrea Paoletti
Nordiche da viaggio: Saab 99 Turbo, lo sprint in più che ci voleva
In un mondo di auto aspirate, la media svedese porta una ventata di novità e di brio, con prestazioni e guidabilità nettamente superiori alla concorrenza. Aprendo così a una nuova clientela
24/04/2024 | di Andrea Paoletti

Se la Saab 99 è un’auto importante per il marchio svedese, la versione che le ha permesso di conquistarsi un posto d’onore nella storia dell’automobilismo è la 99 Turbo, prima vettura europea di grande diffusione ad adottare un motore turbocompresso. Nello specifico, il quattro cilindri da 1.985 cm³, 8 valvole, grazie a una turbina Garrett arriva a 145 cavalli, ma soprattutto offre brillantezza e coppia, a tutto vantaggio della guidabilità - la Casa svedese sceglie infatti di privilegiare la spinta ai regimi medio-bassi -, diventando così la prima turbo “per molti”.

Spinta utile. Quella che si delinea come la versione più sportiva della gamma, raggiunge questo obiettivo con nordica freddezza, attraverso la scelta di una turbina di piccole dimensioni, funzionale a un’erogazione lineare, piuttosto che a picchi di potenza difficili da gestire. La valvola di scarico, infatti, si apre solo quando la pressione dei gas raggiunge un livello prestabilito: in pratica, con carico leggero sull’acceleratore il turbocompressore quasi non interviene, tanto che la 99 Turbo può percorrere anche 10 km/l, un valore non disprezzabile per i tempi.

Un bel margine. La 99 vitaminizzata scatta molto bene (impiega circa 9 secondi sullo 0-100), ma gratifica il conducente soprattutto in ripresa, per esempio in fase di sorpasso, grazie al 40% di coppia in più rispetto alla versione aspirata. Una 99 pure molto veloce, perché tocca i 195 km/h. I componenti della trasmissione a quattro rapporti sono stati irrobustiti, mentre lo schema delle sospensioni resta invariato: con avantreno a ruote indipendenti a doppio braccio e retrotreno ad assale rigido e barra Panhard. Una ricetta che nel 1979 permette alla vettura di vincere, prima turbo della storia, una gara del campionato del mondo rally.

Dettagli specifici. Esternamente la si può riconoscere dai cerchi di lega specifici “Inca”, dallo spoiler posteriore e dalle sobrie, come si conviene a una scandinava, scritte “turbo” sulle fiancate. All’interno ci sono sedili specifici (quello del conducente, anche riscaldato) con un motivo “a H”, rivestimenti di velluto dagli abbinamenti cromatici coraggiosi (rosso acceso o verde pallido), tetto apribile e un volante a tre razze. L’elemento più caratteristico del cruscotto però è l’indicatore della pressione del turbo, posizionato su un supporto situato nella parte sinistra, in alto, e dall’aspetto decisamente posticcio: del resto, Saab non può certo permettersi di riprogettare la plancia solo per questo. Lo strumento non riporta alcun numero, ma una striscia colorata dal bianco al rosso, passando per l’arancione, a simboleggiare l’intensità della sovralimentazione utilizzata.

Più tre che cinque. Offerta nei colori nero, rosso cardinale, grigio e argento, la 99 Turbo viene prodotta in 10.607 esemplari, quasi tutti in versione 3 porte (denominata Combi Coupé): pochissime, infatti, le 5 porte e l’eccezione di rilievo è rappresentata dai 1.000 esemplari a due porte necessari per l'omologazione nei rally. Finirà la sua carriera nel 1982, quando la sua erede Saab 900 turbo era già in vendita da quattro anni e, soprattutto in Italia, in versione cabrio, era diventata uno status symbol.

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