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18/04/2024 | di Andrea Paoletti
Nordiche da viaggio: Saab 99, che svolta
In produzione dal 1968 al 1984, la vettura svedese è la progenitrice diretta della più nota prima generazione della Saab 900
18/04/2024 | di Andrea Paoletti

La Saab 99 è un modello importante per il marchio svedese: in produzione dal 1968 al 1984, è la progenitrice diretta della più nota - anche da noi - prima generazione della Saab 900, che, infatti, non è altro che una 99 allungata e modernizzata nel look. In Italia la 99 è quasi introvabile e il motivo è essenzialmente pratico, in quanto sarà solo nel 1975 che verrà firmato l’accordo di distribuzione esclusiva del marchio Saab da parte della torinese Sidauto e nel 1978 sarà già disponibile la 900. Poco tempo, dunque, per dare modo alla 99 di farsi conoscere e apprezzare, ma solo da noi: forte di 588.643 esemplari prodotti, è infatti la seconda Saab più venduta di sempre nel mondo.

Dalle ali alle auto. Il progetto della 99 nasce alla metà degli anni 60 e si concretizza il 22 novembre 1967 con la presentazione del prototipo a Stoccolma: ci vorrà però ancora un anno prima dell’entrata in produzione, ma la nuova nata della Casa di Trollhättan, attiva dal secondo dopoguerra come divisione auto (e già nota per la costruzione di aerei militari), sarà subito un grande successo, grazie alle qualità meccaniche e alla linea molto riconoscibile, che, nelle vesti della 900, arriverà senza stravolgimenti fino quasi alla fine degli anni 90. Una chiara testimonianza dell’ottimo lavoro svolto da Sixten Sason, storico designer di tutte le prime Saab. Se il profilo filante, a due volumi e mezzo e due porte, con il caratteristico montante posteriore a “mazza da hockey” - presente fin dalle origini della produzione del costruttore svedese - fa parte della ristretta nicchia di quelli riconoscibili al primo sguardo anche da parte dei non appassionati, è sotto al cofano che la 99 segna un punto di non ritorno.

Oltre alla trazione anteriore, già presente sugli altri modelli, per la prima volta la Casa abbandona i motori a due tempi per adottare, in via definitiva, un 4 cilindri 4 tempi di derivazione Triumph: denominato “Slant-4”, è un 1.709 cm³ benzina longitudinale da 80 CV che, in occasione del lancio della versione a quattro porte della 99 nel 1971, viene portato a 1.854 cm³, ma presto messo da parte per problemi di affidabilità. Verrà sfruttata una sua ulteriore evoluzione - questa volta curata direttamente dalla Saab, in collaborazione con Scania - portata a 1.985 cm³ e 95 cavalli, in grado di spingere la vettura a 167 km/h. Ma altre motorizzazioni chiave arriveranno in seguito, come vedremo.

Sicura e comoda. Quella che sui mercati scandinavi viene considerata un’auto per famiglie, confortevole, dotata di sistemi di sicurezza all’avanguardia e adatta ai lunghi viaggi, apprezzata per l’efficiente sistema di riscaldamento e l’affidabilità nei periodi invernali, diventa invece - soprattutto negli Stati Uniti, ma anche nel resto dell’Europa - una berlina originale, nella quale alla facilità di guida offerta dalla trazione anteriore si sommano interni ben rifiniti e un design molto personale.

Bagagliaio maxi. Nel 1974, poi, debutta la 99 Combi Coupé che, grazie alla enorme capacità di carico, sarà una versione di grande successo, ripresa poi dalla 900 del 1978. La 99, inoltre, è la prima Saab sulla quale viene introdotto un vezzo particolarmente amato dai fan del marchio, ovvero il blocchetto d’accensione posizionato sul tunnel centrale, per evitare infortuni alle ginocchia in caso di urto frontale. Vengono gettate così le basi delle caratteristiche che, da quel momento, il pubblico si aspetterà da una Saab: qualità, affidabilità e design unico, tanto da rendere i modelli del marchio svedese i preferiti dai liberi professionisti, come medici, avvocati e architetti. Un testimone che verrà raccolto perfettamente dal modello 900.

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