Opel Agila: monovolume da città - Ruoteclassiche
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02/04/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla
Opel Agila: monovolume da città
Vent'anni fa veniva presentata la Opel Agila, prima monovolume supercompatta di casa Opel.
02/04/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla

Compatta, pratica e spaziosa. Vent’anni fa la Opel Agila conquistava la clientela con una monovolume a prova di città.

La Opel Agila è la trasposizione stradale della showcar “Concept A”, presentata al Salone di Ginevra del 1999. Un anno dopo, nel 2000, l’Agila è la prima monovolume supercompatta prodotta dalla Opel. Sul finire degli anni ’90 a Russelsheim si progettava la terza generazione della bestseller Opel Corsa, il nuovo modello però, per dimensioni e contenuti passava dal segmento A (utilitarie supercompatte) al segmento B (utilitarie compatte). Per questo motivo alla base della gamma il gap doveva essere colmato con un nuovo modello pensato principalmente per l’uso cittadino. La formula è delle più riuscite: in un epoca in cui le monovolume erano quasi tutte di taglia media e grande, Opel propone un’utilitaria a 5 porte con un’ottima abitabilità, che sia appunto agile nel traffico. Il tutto a fronte di un prezzo concorrenziale.

Uguali ma diverse. La Opel Agila diventa così la chiave di volta: un’auto lunga soli 3,5 metri con le doti di praticità e spazio tipiche delle monovolume. La concorrenza era composta infatti solo da auto a 3 porte. Per abbattere i costi, la Opel, che ai tempi era nell’orbita General Motors decise di sviluppare la nuova utilitaria sul filone della Suzuki Wagon R+ prima serie, essendo anche Suzuki un marchio controllato dal colosso americano. Nel 2000 vengono presentate sia l’Opel Agila che la nuova Suzuki Wagon R+. Prodotte a Gliwice (Polonia) le nuove supercompatte condividono la stessa scocca e il pianale ma adottano una meccanica diversa. I motori a benzina della Opel Agila sono entrambi 16v, un 1.0 e 1.2 da 58 e 75 cv rispettivamente. Dal 2003 arriva il 1.3 turbodiesel common rail da 75 cv, di origine Fiat (Multijet). Sulle strade italiane l’Opel Agila è perfettamente a suo agio, ed è proprio l’Italia il mercato d’elezione dell’Opel Agila: delle 440 mila vetture prodotte il 40% finisce nel Belpaese. La prima generazione della Agila viene prodotta fino al 2007.

Tutto nuovo. La seconda generazione della Opel Agila viene riproposta anche come Suzuki, che per l’occasione cambia la sua denominazione in “Splash”. La produzione viene spostata nello stabilimento di Esztergom in Ungheria. L’auto è tutta nuova, più bassa e larga: le linee squadrate ed essenziali lasciano posto ad uno stile più dinamico e slanciato, come sottolineato dal tetto discendente e dal giro finestrini. La seconda serie vede anche un aumento del 30% della capacità di carico che passa da 700 a 1050 litri, ottenibili facilmente ruotando una manopola, ma soprattutto l’omologazione 5 posti. In crescita anche la potenza dei motori a benzina, che erogano 65 e 86 cv. La seconda serie della Opel Agila resta in produzione fino all’autunno 2014. Le succede la piccola Opel Karl, il modello che celebra Georg Adam “Carl” Von Opel, primogenito di Adam Von Opel, il fondatore del marchio.

A tutta praticità. La Opel Agila è un modello ancora diffuso sulle nostre strade, ma come molte altre auto ventennali destinate all’uso familiare, non è ancora percepita come “auto storica”. Per questo le sue quotazioni non sono elevate. Per chi cerca una vettura da città, spaziosa e dai costi di gestione molto contenuti, la Opel Agila potrebbe rivelarsi una buona scelta. Magari in allestimento “Enjoy” con cerchi in lega e la verniciatura bicolore o qualche esemplare in tinte vivaci: un po’ di allegria non guasta mai.

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