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05/03/2008 | di Redazione Ruoteclassiche
PICCOLA E’ BELLO
Piccole, piccolissime, praticamente micro. Qualcuno le chiama “Bubblecars”, macchine-bolla o uova a quattro ruote. Per un mese, dal 6 marzo al 6 aprile, nei saloni espositivi dell’ex G.I.L. a Trastevere (Roma) ne saranno esposte una quarantina, provenienti da numerose collezioni private. La mostra “Le bubblecars nel design del Novecento”, promossa da Regione Lazio, Fondazione Ce.S.A.R. […]
05/03/2008 | di Redazione Ruoteclassiche

Piccole, piccolissime, praticamente micro. Qualcuno le chiama "Bubblecars", macchine-bolla o uova a quattro ruote. Per un mese, dal 6 marzo al 6 aprile, nei saloni espositivi dell'ex G.I.L. a Trastevere (Roma) ne saranno esposte una quarantina, provenienti da numerose collezioni private. La mostra "Le bubblecars nel design del Novecento", promossa da Regione Lazio, Fondazione Ce.S.A.R. ed Eur, in collaborazione con l'Aimac (Associazione italiana microvetture anni Cinquanta), intende rendere omaggio a un modo estremamente simpatico di vivere la strada, che fu tipico soprattutto degli anni del secondo dopo guerra.

Il successo delle microcars, che montavano motori di derivazione motociclistica a due o quattro tempi, si deve a un mix di fattori tecnici, di design e di costume, che generò un panorama di modelli quanto mai variegato: dall'"Isetta", probabilmente la più nota antesignana dell'attuale Smart, prodotta in Germania su licenza Iso dal 1955 al 1962, alla Heinkel "Trojan 200" del 1962, insolitamente spaziosa nonostante le dimensioni, dalla Volugrafo alla Alca "Volpe", una meteora prodotta in pochissimi esemplari nel 1947, passando per la "Goggomobil", la "Velam", la "Mival", la "Ianus" e la Messerschmitt "KR".

Tutte vetture (molte delle quali a tre ruote) che presentavano soluzioni geniali e innovative, specie in termini di semplicità e leggerezza, capaci di farsi amare anche dai vip, che non esitarono a farsi ritrarre nei loro abitacoli minimali: tre esempi su tutti, Cary Grant, Elvis Presley e il comico torinese Erminio Macario. Senza contare le apparizioni in celebri film, come "Lisbon Story" di Wim Wenders (Germania-Portogallo, 1994), "Brazil" di Terry Gilliam (Usa, 1985) e "Cenerentola a Parigi" di Stanley Donen con Audrey Hepburn e Fred Astaire (Usa, 1956). Ingresso libero. Per informazioni: www.macchinette.org.

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