Dici Amelia Island e pensi al Concours, alle aste e alle stratosferiche cifre raggiunte dalle macchine all’incanto. Il lungo fine settimana a Fernandina Beach, però, si apre con il grande raduno del Porsche Club of America, la Pirelli Werks Reunion: ebbene, quest’anno noi c’eravamo. Occorre tracciare il perimetro dell’evento: il Pca riunisce qualcosa come 130 mila soci, che sono ben oltre la metà di tutti i soci di tutti i Porsche Club del resto del mondo; e quando organizza un evento (il che accade una quarantina di volte all’anno), questi fanno letteralmente la fila per esserci. Ad Amelia Island, per dire, hanno accolto l’invito in 150 per aggiudicarsi i 20 ambitissimi premi in palio del Porsche judged field, il concorso sponsorizzato dalla Pirelli, più altri 500, forse di più, che hanno ordinatamente esposto le loro Porsche tirate a lucido per l’occasione, a beneficio degli astanti. E tutto senza tirare fuori un dollaro.
Numeri da capogiro, dunque, che spiegano bene l’interesse della Casa madre – presente con uno stand dedicato al reparto Classic e sia con alcune vetture storiche sia con quelle dell’attuale portafoglio – e della Pirelli, che già dall’anno scorso è title sponsor dell’evento (e che lo sarà anche per il futuro). L’occasione era perfetta per ripresentare la gamma di pneumatici vintage dedicata alle Porsche storiche dalle 356 fino alle youngtimer Boxster e 996.
La Werks Reunion celebrava quest’anno le cosiddette Outlaw 356, cioè vetture non esattamente in linea con i crismi dell’originalità. Ce n’erano una dozzina abbondante, variamente elaborate nell’estetica e nella meccanica, alcune di queste decisamente affascinanti. Più di qualcuno sostiene che siamo di fronte a un nuovo fenomeno. Forse è così, forse no, ma di sicuro le 356 “fuorilegge” qui erano tra le Porsche più ammirate. Approfondiremo il tema sul prossimo numero di Ruoteclassiche, in edicola a fine mese.